Sinner: “Orgoglioso di essere italiano. L’Italia merita di più, uniamoci”

Mentre si avvicinano le prestigiose ATP Finals di Torino, il numero uno al mondo del tennis, Jannik Sinner, si racconta in una lunga intervista a Sky Sport, affrontando temi che vanno oltre il campo da gioco. Con uno sguardo rivolto al futuro, il campione altoatesino riflette sulla propria identità, le responsabilità e le scelte che lo hanno portato a essere uno dei protagonisti del tennis internazionale.

Sinner non si sottrae alle critiche, spesso rivolte alla sua italianità, e risponde con orgoglio: «Se fossi nato 50 chilometri più giù avrei ricevuto meno critiche? Non lo so… Però sono molto orgoglioso di essere italiano. Sono felice di essere nato in Italia e non altrove. Questo Paese merita molto, forse anche più di quello che sto facendo io». Il giovane atleta sottolinea inoltre la ricchezza sportiva ancora da valorizzare nel nostro Paese: «Abbiamo strutture, allenatori, mentalità diverse. Questa è la nostra forza. Dobbiamo unirci e darci supporto per avere più trofei e più orgoglio. L’Italia lo merita».

Il discorso si sposta poi sulla decisione di rinunciare alla fase finale delle ATP Finals di Torino, scelta che ha suscitato sorpresa e discussioni tra gli appassionati. Sinner spiega le motivazioni: «A fine stagione una settimana fa la differenza. Serve tempo per recuperare le energie fisiche e soprattutto mentali. Prepararsi bene è fondamentale sia per l’inizio della nuova stagione sia per la prevenzione degli infortuni. Per me, quest’anno, non c’è stato alcun dubbio: era la scelta giusta». Ricorda inoltre il suo impegno dell’anno precedente, quando decise di partecipare a ogni costo, mantenendo la promessa fatta a Matteo Berrettini di vincere insieme la Coppa Davis: «Quella promessa l’ho mantenuta».

Sinner, inoltre, si rivolge anche alla squadra italiana di tennis, sottolineando che il nostro Paese può ambire al successo anche senza di lui: «Abbiamo una squadra fortissima. Possiamo permetterci di non convocare Darderi, che è il numero 26 del mondo, perché ci sono Cobolli, Musetti, e nel doppio siamo molto competitivi. La possibilità di vincere c’è comunque».

Ma il suo impegno non si limita al tennis. Arrivato ieri a Torino, Sinner ha fatto tappa all’Istituto di Candiolo – Irccs, per il terzo anno consecutivo, sostenendo la campagna “Un Ace per la Ricerca” promossa da Intesa Sanpaolo e dalla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro. Durante la visita, il campione ha avuto modo di conoscere il nuovo celloscopio, un innovativo macchinario destinato allo studio molecolare dei tumori, capace di accelerare lo sviluppo di terapie personalizzate. Incontrando medici, ricercatori, volontari e due giovani pazienti, Matilde e Paolo, Sinner ha confermato il suo legame con il territorio e con la lotta contro il cancro, dimostrando che la sua partita più importante si gioca anche fuori dal campo.

Il suo impegno sociale testimonia come Sinner voglia essere non solo un campione sportivo, ma anche un esempio di solidarietà e speranza. La sua presenza a Torino, tra le sfide sportive e le battaglie umanitarie, rappresenta un esempio di come lo sport possa essere uno strumento di cambiamento e di supporto alla ricerca e alla vita.

Con l’attenzione rivolta al futuro, Jannik Sinner guarda avanti, consapevole delle responsabilità e delle scelte che lo attendono, ma anche della forza che deriva dall’essere italiano e dal suo impegno nel contribuire a un’Italia più forte e solidale.