Silvio Berlusconi “troppo amico di Putin”, fuori dall’Ucraina per tre anni: lo sfregio di Kiev al Cavaliere

Silvio Berlusconi era stato “bandito” dall’Ucraina per tre anni. Accadeva nel settembre 2015, ricorda la Repubblica, e il motivo era la visita in Crimea del Cav insieme allo Zar. Il provvedimento era stato emesso dal governo di Kiev “per proteggere gli interessi della sicurezza nazionale”. Allora l’ambasciatore ucraino a Roma, Evhen Perelygin, scrisse a Berlusconi definendo la sua visita una “provocazione che rappresenta una sfida diretta all’integrità territoriale dell’Ucraina e ignora completamente la posizione consolidata dell’Unione europea e l’Onu riguardo al non riconoscimento dell’occupazione di Crimea da parte della Federazione russa”.

Del resto il presidente di Forza Italia aveva anche promosso una campagna per togliere le sanzioni che l’Unione europea aveva inflitto a Mosca dopo l’annessione della penisola ucraina nel febbraio 2014. Poi, il 17 ottobre Putin andò a cena nella villetta del Cavaliere a Milano in via Rovani. Con loro c’erano anche Valentino Valentini e l’interprete. Quella sera Putin spiegò meglio le ragioni di Mosca nel braccio di ferro con l’Ucraina. Nel giugno del 2015 Putin tornò a Milano per l’Expo e attaccò l’Europa e Berlusconi gli disse: “Domani presenteremo alla Camera una mozione al governo per non continuare nelle sanzioni verso la Russia, che ledono i nostri interessi per importi molto consistenti”.

E ora? Silvio Berlusconi in queste settimane non si è espresso sulla questione. Ma ha votato la risoluzione con cui il Parlamento europeo ha condannato l’aggressione all’Ucraina. “Forza Italia ha sempre lavorato per l’unità dell’Occidente e per la difesa della libertà e della democrazia, ha sempre sostenuto che l’Europa oltre a dotarsi finalmente di unica politica estera debba fare la sua parte con un esercito e una difesa comuni, che sia protagonista di una forte alleanza atlantica”, ha scritto su Facebook. Fine.