SILVIO BERLUSCONI, APERTO IL TESTAMENTO: ECCO COME SARÀ SUDDIVISO
L’imprenditore e politico italiano, spentosi il 12 giugno scorso, era considerato tra gli uomini più ricchi d’Europa e d’Italia, grazie a un impero costruito attorno alla holding Fininvest. Dopo quasi un mese dal decesso di Silvio Berlusconi, oggi, mercoledì 5 luglio 2023, è il giorno dell’apertura suo testamento.
L’ex premier scomparso il 12 giugno 2023, dopo il conseguimento della maturità classica al liceo salesiano Sant’Ambrogio di Milano, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, laureandosi con il massimo dei voti. La sua carriera lavorativa è iniziata come cantante e intrattenitore sulle navi da crociera insieme all’amico Fedele Confalonieri, collaborando anche con l’amico Guido Possa come venditore porta a porta di scope elettriche. i gavetta ne ha fatta tanta, ma le sue idee geniali lo hanno portato al trionfo. Quali? Riassumerle in un solo articolo sarebbe alquanto riduttivo, dalla famosa Milano 2, una delle più importanti realizzazioni del Cavaliere, alla fondazione di Fininvest, dall’editoria, con l’acquisizione della Mondadori, al calcio, dal Milan dei record, al Monza dei miracoli. E, ovviamente, la politica, come leader di Forza Italia.
In tanti si chiedono quali siano state le ultime volontà del quattro volte Presidente del Consiglio. Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto al cospetto del notaio Arrigo Roveda, da anni al fianco del fondatore di Mediaset, dei suoi cinque figli e della compagna dei suoi ultimi anni di vita, Marta Fascina, davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati dello studio Chiomenti e Carlo Rimini.
L’apertura è avvenuta intorno alle 11:00 di stamattina e la notizia ha occupato, immediatamente, i principali siti di informazione, suscitando non poche curiosità circa la suddivisione dell’immenso patrimonio che ruota attorno ad un’esistenza spesa tra politica, imprenditoria, tv.
Dal fattoquotidiano apprendiamo che , in base alla legge, ii due terzi del patrimonio vadano in ogni caso distribuiti in parti eguali tra i cinque figli. I due terzi del 60,9 % di Fininvest (cioè la quota di Berlusconi) equivalgono al 40,6 %, che, distribuito ai cinque figli ,significa un 8,12% per ciascun figlio. Con questo 8,12 %, la quota dei due figli di primo letto sale al 31,54%, quella dei tre figli di secondo letto al 45,76 per cento. In pratica la gestione dell’impero passerebbe in mano ai figli di Veronica Lario. Per questo motivo una delle incognite fondamentali del testamento è il destino del 20,3 per cento di Fininvest, quota di cui Berlusconi era libero di fare quel che voleva. Per mantenere gli attuali rapporti di forza nella gestione la quota del 20% deve essere assegnate quasi in toto a Marina e a Pier Silvio. Gli altri tre figli, invece, potrebbero essere stati compensati con le ville, i terreni e le opere d’arte.