Sigfrido Ranucci in Commissione Antimafia: “Audio su Arianna Meloni di interesse pubblico”. Poi chiede di spegnere l’audio

Montecatitorio – Un clima di forte tensione ha caratterizzato oggi l’audizione del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, nella Commissione Antimafia, in un contesto segnato da polemiche, minacce e questioni di grande rilevanza pubblica. La seduta, che ha visto anche momenti di riservatezza, si inserisce in un quadro complesso di giornalismo investigativo, politica e sicurezza.

L’audizione si è aperta con un acceso commento di Ranucci sulla diffusione di un audio coinvolgente Arianna Meloni, sorella del premier Giorgia Meloni e moglie del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il giornalista ha sottolineato come si tratti di un “interesse pubblico” e ha criticato la mancata considerazione di questa esigenza, evidenziando che la vicenda riguarda la trasparenza e la libertà di informazione. L’audio in questione vede Meloni chiedere al ministro di intervenire sul capo di gabinetto per bloccare una nomina, sollevando interrogativi sulla trasparenza delle relazioni tra politica e famiglia.

Una parte dell’audizione è stata poi secretata su richiesta del senatore del M5S e ex magistrato Roberto Scarpinato, che ha chiesto chiarimenti su un episodio passato in cui Ranucci avrebbe subito un pedinamento su richiesta del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. La richiesta di oscuramento delle telecamere e dell’audio ha portato alla sospensione temporanea della seduta, suscitando ulteriori polemiche sulla trasparenza del dibattito.

Il conduttore di Report ha anche ricordato il clima di tensione che ha preceduto l’attentato subito sotto casa sua a ottobre, definendo le auto parcheggiate come “macchine a gas” che, se fossero esplose, avrebbero potuto causare gravi danni all’edificio. Ranucci ha dichiarato di non aver ricevuto altre minacce, ma di non poter escludere collegamenti con le inchieste in corso sul rapporto tra ’ndrangheta, energie rinnovabili e stragi, temi affrontati recentemente dalla trasmissione.

Durante l’audizione, Ranucci ha espresso gratitudine al direttore di Rai3 Paolo Corsini, riconoscendo il suo ruolo nel garantire la libertà editoriale e sottolineando come questa rappresenti un valore inestimabile per il giornalismo investigativo. La presidente della Commissione, Chiara Colosimo, ha espresso solidarietà e vicinanza al giornalista, condannando fermamente ogni tentativo di intimidazione e sottolineando l’importanza di tutelare l’indipendenza dell’informazione.

L’evento di oggi si inserisce in un contesto di grande attenzione pubblica, dove le rivelazioni di Report sui rapporti tra politica e istituzioni continuano a suscitare reazioni forti, mentre la magistratura indaga sull’attentato. La vicenda riaccende il dibattito sulla libertà di stampa, sulla protezione dei giornalisti e sulla necessità di garantire un’informazione libera e indipendente in un momento di crescente tensione tra politica, sicurezza e giornalismo investigativo.