“Siamo troppi sulla Terra, la pandemia è un bene”. Brigitte Bardot tifa coronavirus

 

Roma, 28 gen – La leggendaria attrice Brigitte Bardot non verrà ricordata solo per essere stata una delle donne più belle della storia del cinema: da quando è uscita dal mondo dello spettacolo ritirandosi in campagna con i suoi amati animali non manca di fare scalpore con le sue dichiarazioni, sempre poco inclini – per usare un eufemismo – ad assecondare la vulgata del politicamente corretto in tutte le sue salse.

Dalla critica feroce all’immigrazione incontrollata alla bocciatura dei piagnistei MeToo la diva francese non manca mai di dispensare parole scomode e assumere posizioni invise alla gran parte del mondo dello spettacolo. Lo conferma l’intervista rilasciata al settimanale Oggi in occasione della riedizione di una sua autobiografia (datata 1973). BB riesce a pronunciare frasi estreme – che non mancheranno di provocare choc e mal di pancia alle solite beghine dell’avanspettacolo benpesante – persino sul coronavirus. 

Brigitte Bardot non si protegge dal virus

Alla domanda su come si protegge dal virus, (il 23 settembre ha compiuto 86 anni), infatti, Brigitte Bardot ha risposto candidamente che non lo fa. «Non ne ho bisogno, non vedo nessuno. Non saranno le capre a contagiarmi», ha affermato sarcasticamente. E la pandemia? Fa parte dell’ordine naturale. «Temo che il Covid e le altre epidemie che si stanno annunciando ristabiliranno dolorosamente un nuovo ordine».

Un mondo troppo affollato

Secondo la Bardot, siamo troppi sulla Terra: «Quando quei 5 miliardi di persone di troppo su questa Terra saranno scomparsi, la natura riprenderà i suoi diritti. Mi chiede se questo virus è una buona cosa? Sì, è una specie di autoregolamentazione di una sovrappopolazione che noi non siamo in grado di controllare».

Contro l’immigrazione 

La divina non manca nemmeno di manifestare riprovazione verso il modello immigrazionista tanto caro alla Ue (di cui è strenua oppositrice). «Io sono per un governo autoritario, capace di mettere ordine nel casino in cui viviamo. Quando penso che il governo francese lascia al margine dei poveri cittadini che lavorano duro e che ottengono meno aiuti di tutti questi migranti che ci assalgono, mi fa orrore». Brigitte Bardot ricorda pure il suo ampio carnet di condanne subite per incitamento all’odio razziale: «Me ne frego, mi condannino di nuovo. Mi costerà? Non mi interessa. Se non avrò i soldi per pagare i danni, andrò in prigione. Sarebbe divertente». Metteteci una pezza, come dicono a Roma.

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