“Si è ucciso dopo il flop e le critiche”. Choc nello spettacolo italiano, la tragedia dopo l’evento

Una terribile tragedia si è consumata nelle scorse ore e ha lasciato tutti senza parole. Il mondo dello spettacolo è sotto choc e in lutto per il suicidio di una persona molto conosciuta. Una tragedia immane, che ha davvero sconvolto tutti coloro che lo hanno apprezzato e incontrato in questi anni. Ha deciso di spararsi in testa e di compiere così l’estremo gesto. Troppo forti le critiche ricevute, in seguito ad una manifestazione da lui organizzata.

A spiegare le ragioni di questo gesto scioccante è stato lo stesso suicida, in una lettera scritta prima di morire. Lo spettacolo è in lutto per il suicidio di questa persona, che tanto aveva dato nel corso della sua vita, ma che era stato attaccato pesantemente negli ultimi giorni. Ora sono stati avviati gli accertamenti necessari dalla procura per capire se ci siano le basi per aprire ufficialmente un fascicolo di indagine sulla sua morte.

Spettacolo Lutto Suicidio

 

Mondo dello spettacolo in lutto per il suicidio di una persona molto nota

Lo spettacolo è profondamente in lutto per la morte, tramite suicidio, di Alberto Re. Era un imprenditore noto nella città siciliana di Agrigento e il suo decesso è avvenuto circa 7 giorni dopo il suo ricovero in ospedale, dove c’è stata un’agonia abbastanza lenta. Nella missiva nella quale annunciava la volontà di togliersi la vita ha scritto: “Sono stato travolto da inaudita violenza, non deve succedere più“. E a rompere il silenzio è stata anche la sua famiglia.

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La lettera di Re, che aveva 78 anni, è stata posta sotto sequestro dalla polizia. Queste le parole dei familiari: “Alberto Re mai si è sottratto alla onestà intellettuale e sempre ha sorriso alle storture che possono capitare. Fino a qualche giorno fa. Poi l’onta che sale e che scalfisce, che non arretra e che violenta verbalmente una persona, ha consumato il vero danno. Alberto voleva contribuire ad elevare il dibattito culturale della sua amata Agrigento”.

Aveva organizzato una serata al teatro Pirandello di Agrigento, ma era andata male. Aveva subito tante critiche sul web e non ha più retto. Il prefetto ha affermato: “È anche una forma di rispetto per la memoria del povero Alberto Re, vittima di una campagna denigratoria che lo ha spinto a un tristissimo gesto estremo. Una campagna denigratoria nella quale la legittima critica politica e giornalistica ha travalicato i limiti dell’umanità”.