‘Sforzi per le carceri’, ‘Aria fritta’. ​È scontro tra polizia e il M5S

La querelle emerge dalla Puglia, tra Lecce, Taranto e soprattutto Trani. Da qui nelle scorse settimane erano sgorgate le lamentale degli agenti della polizia penitenziaria per quel “tradimento”, così l’avevano considerato, operato dal M5S locale e nazionale.

Da una parte il sindacato di polizia Sappe, dall’altra la senatrice Angela Anna Bruna Piarulli, ex direttrice delle patrie galere di Trani, e ora parlamentare pentastellata. I primi sono convinti che una volta eletta la grillina si sia dimenticata di loro, la seconda invece rivendica “tutto ciò che siamo riusciti a fare in questi due anni di lavoro” di Movimento al governo.

Le lamentele ruotavano attorno alle condizioni di un’area del supercarcere di Trani, una struttura vecchia, “ai limiti della dignità umana” e con un numero inadeguato di agenti. “La nuova senatrice, che da direttore si lamentava della ‘sezione Blu’, della carenza di poliziotti, del grave sovraffollamento di detenuti – aveva scritto il Sappe in un comunicato – nel momento in cui poteva dare una mano concreta è scomparsa”.

La diretta interessata, ovviamente, non la pensa allo stesso modo. E in una lunga lettera prova a ricostruire quanto realizzato”. “Entro il mese di giugno – dice – saranno operativi i nuovi plessi presso le Case Circondariali di Lecce, Taranto e Trani. Con un ordine del giorno a breve vogliamo impegnare il governo a garantire l’implementazione di agenti di Polizia penitenziaria da destinare a quelle strutture”. Piarulli inoltre assicura di aver “sollecitato a più riprese la chiusura della cosiddetta ‘“Sezione blu”, così come di aver “caldeggiato la chiusura degli istituti di più piccole dimensioni per dare maggiori risorse a quelli più grandi”. Per ora non ci sono certezze ma, dice, “il lavoro con il governo è sempre costruttivo e c’è ascolto costante”. Vedremo.
Intanto racconta di aver raggiunto un “traguardo importante”, come la nascita del nucleo di Polizia penitenziaria alle dipendenze della Procura nazionale antimafia. E il fatto che il “riordino delle forze di polizia ha riconosciuto alla Polizia Penitenziaria il medesimo avanzamento rispetto alle altre forze dell’ordine”, quando “spesso invece nel corso degli anni aveva dovuto subire trattamenti sfavorevoli”. A chi sostiene che una volta eletta non abbia fatto abbastanza, replica ricordando che “nella legge di Bilancio 2020 è entrato un mio emendamento sul reclutamento di educatori e sull’ingresso di nuove figure come quella dei mediatori culturali”. Infine, nei prossimi giorni presenterà “un emendamento come relatrice, insieme al collega del Pd Mirabelli” che “prevede l’utilizzo dei droni” per la polizia penitenziaria “per l’implementazione della sicurezza penitenziaria e per tutte le funzioni svolte dal Corpo”. Insomma: “Il mio sforzo per portare l’argomento carceri alla massima attenzione in Parlamento è costante”.

I sindacalisti però non ne sono così convinti. Dopo aver letto le parole della senatrice, al Giornale.it dicono: “Tutte chiacchiere ed aria fritta”. Per quante interrogazioni o mozioni abbia fatto in Senato, dice il segretario Federico Pilagatti, “vorremmo solo evidenziare che i problemi si risolvono con i fatti”. “Rimaniamo basiti – insiste – dal fatto che pur essendo il suo movimento al governo ed il Ministro della Giustizia sia dei vostri, lei parli di ‘dialogo costruttivo con il governo'” per attività che dovevano essere fatte da tempo. Come ad esempio la chiusura della Sezione Bu, dove “basta un atto amministrativo del Dap per eliminare quella vergogna”, oppure la firma di un decreto sulle “nuove piante organiche della polizia penitenziaria così da ridare dignità professionale” agli agenti. Perché “questo ci aspettiamo da un Movimento come il suo che ha fatto della legalità, onestà, concretezza e serietà, la ragione della propria esistenza”.