Senza vergogna: marocchino positivo al coronavirus viola la quarantena e svaligia un negozio

Un marocchino residente a Imola, pur essendo positivo al coronavirus, ha pensato bene di violare l’isolamento casalingo e di andarsene in un centro commerciale imolese, il Leonardo, e non per fare shopping: ma per depredarne un negozio di abbigliamento. I Carabinieri della locale caserma, su sollecitazione di un addetto alla vendita accortosi di qualcosa di sospetto, hanno sorpreso e denunciato il marocchino positivo al Sars-CoV-2 sia per il furto sia per la violazione della quarantena.

Insomma, mentre gli italiani sono costretti a soggiacere a normative sempre più complesse e farraginose, non sapendo davvero a che santo votarsi quando costretti a spostarsi o per poter lavorare, sembra che analoghi problemi alcuni immigrati non se li pongano proprio.

Il marocchino positivo al coronavirus viola la quarantena per rubare

Una volta restituita la merce sottratta al negozio, i Carabinieri hanno espletato le formalità di rito nei confronti del trentunenne, e hanno poi provveduto a riaccompagnarlo a casa, per far riprendere il regime di isolamento che proseguirà, ci si augura, fino ad avvenuta «negativizzazione». Naturalmente il precedente non è particolarmente confortante, e si spera che le forze dell’ordine, oltre a inseguire i renitenti della mascherina o i fruitori della movida, abbiano modo di concentrarsi con controlli mirati tesi a evitare oltre ai furti anche che positivi conclamati possano andarsene tranquillamente in giro.

Multe su multe

D’altronde il paradosso della situazione, e che rischia di ingenerare un clima rovente alla luce della crisi economica sempre più palese e grave, ci arriva sempre dall’Emilia. Alcuni baristi di Alto Reno Terme e Budrio si sono visti sanzionare, proprio per 400 euro, per aver somministrato al banco alcuni caffè a degli avventori. Stessa sorte è toccata agli avventori, per aver contravvenuto alla normativa che prevedeva il solo asporto. A nulla sono valse le giustificazioni di esercenti e clienti, che hanno addotto il clima particolarmente gelido quale scusante.