“Se perde il referendum, la democrazia è in crisi”: la stoccata di Meloni alla sinistra

Durante il 25° anniversario di Libero Quotidiano, la premier Giorgia Meloni ha espresso grande orgoglio per i risultati ottenuti dal governo, sottolineando come l’Italia si presenti oggi al mondo come una nazione forte e credibile. In videocollegamento, Meloni ha evidenziato i «nuovi record positivi in ambito occupazionale», segno di una crescita economica solida e di un rafforzamento delle fondamenta del Paese.

Referendum e opposizione: una sfida alla democrazia

Meloni ha rivolto un duro attacco alla sinistra in merito ai quesiti referendari dell’8 e 9 giugno, sostenendo che «se perde, c’è sempre un problema di democrazia». La premier ha accusato l’opposizione di aver tentato di presentare una vittoria anche senza il raggiungimento del quorum, basandosi su dati che, secondo lei, sono privi di fondamento. «Il referendum – ha spiegato – rappresentava un’iniziativa della sinistra per abrogare proprie norme, mascherata da test politico contro l’esecutivo. Chi ha votato Sì ha votato contro le leggi della sinistra, non contro le nostre».

Cittadinanza: una proposta da respingere

Meloni ha difeso con fermezza l’attuale normativa sulla cittadinanza, definendo la proposta di ridurre i anni di residenza da 10 a 5 «una sciocchezza» e un’idea «provinciale» poco attenta alle esigenze del Paese. Pur dichiarandosi disponibile a discutere miglioramenti tecnici, ha ribadito che «non c’è spazio per una proposta leggera di modifica».

Economia e occupazione: risultati storici

Sul fronte economico, Meloni ha rivendicato i risultati delle tre leggi di bilancio approvate, definite «serie» e in grado di «rafforzare lo Stato e dare ossigeno a famiglie e imprese». In particolare, ha sottolineato l’impegno del governo nella riduzione delle tasse, strategia chiave per mantenere una domanda interna robusta. Quanto all’occupazione, la premier ha annunciato un risultato storico: «Non ci sono mai stati così tanti italiani al lavoro da quando è stata fatta l’Unità d’Italia». Non solo quantità, ma anche qualità, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato e una diminuzione della precarietà.

Politica estera e tecnologia: Trump, Musk e relazioni transatlantiche

Nel dialogo sulla scena internazionale, Meloni ha definito Donald Trump un leader «coraggioso e determinato», con cui l’Italia mantiene un «rapporto di franchezza», sempre nel rispetto dell’«interesse nazionale». Sull’asse con Elon Musk, ha evitato retoriche e ha apprezzato le scuse pubbliche del CEO di Tesla per alcuni tweet polemici, sottolineando la possibilità di buone relazioni nel settore tecnologico.

Relazioni commerciali e dazi con gli Stati Uniti

Meloni ha evidenziato l’importanza di un’intesa vantaggiosa tra Europa e Stati Uniti, auspicando un ruolo di mediatore dell’Italia nel dossier dei dazi, con l’obiettivo di promuovere un accordo «reciprocamente utile» che rassicuri entrambe le sponde dell’Atlantico.

Incontri diplomatici e il rapporto con Papa Francesco

Infine, la premier ha condiviso un recente colloquio con Papa Francesco, colpita dalla sua «fermezza nella fede» e dall’invito a essere «credibili più che perfetti». Un principio che Meloni intende applicare anche nel suo ruolo pubblico, affermando che «la credibilità è la qualità più preziosa» che un leader può possedere.