Scuola, approvato il decreto. Salvini: «La Azzolina ministro è un insulto per gli insegnanti»

Il decreto scuola è legge. A meno di 24 ore dalla sua scadenza il provvedimento ha ricevuto l’imprimatur parlamentare nonostante l’ostruzionismo di Lega e FdI. Il partito di Salvini e della Meloni ne hanno denunciato a tutto tondo l’inconsistenza in termini di contenuti. Ma i numeri sono numeri e c’è stato poco da fare. Gongola quindi la ministra Lucia Azzolina, contestatissima in questi giorni di battaglia alla Camera. «È un provvedimento nato in piena emergenza – quasi si giustifica – che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico in corso. Il testo è stato migliorato durante l’iter parlamentare grazie al lavoro responsabile della maggioranza di governo. Ora – conclude – definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola, in presenza e in sicurezza».

Il “decreto Azzolina” non piace neanche ai 5Stelle

In realtà, la nuova legge non convince neanche i Cinquestelle, di cui la Azzolina è espressione. La deputata Rina Valeria De Lorenzo non nasconde il suo dissenso: «Non ho fatto mistero di disapprovare il provvedimento argomentando nel merito», fa sapere pur prendendo le distanze da quello che bolla come «uno scontro tra tifoserie dal verbo esasperato e sguaiato». Dal canto suo, la Lega, Con Rossano Sasso,  bolla il provvedimento come un «decreto inutile» che «contribuirà esclusivamente ad aumentare il caos a settembre anche nelle scuole».

Lega e FdI: «Provvedimento inutile»

«Abbiamo evidenziato i rischi e le criticità di un decreto che non risolve alcun problema, anzi ne crea di nuovi. Nessuna traccia poi sulla riapertura delle scuole», commenta a caldo il parlamentare. Lui ha seguito sin dall’inizio il decreto in Commissione. Ne conosce i dettagli. «Classi divise per metà a casa e metà in classe, plexiglas in classe, irrealizzabili distanze di un metro tra i banchi in scuole vetuste e da ristrutturare. Nessun concorso, nessuna stabilizzazione per i precari della scuola», commenta. Tutto invece incentrato sulla Azzolina il lapidario giudizio di Matteo Salvini: “Che sia ministro della Scuola è un insulto per insegnanti, studenti, presidi e famiglie». .