Scrive l’ultimo messaggio su Fb: «Spero di non morire». Si è spenta a 45 anni

Comunità forense di Teramo in lutto per l’improvvisa, quanto inaspettata morte, avvenuta ieri, dell’avvocato 45enne Loredana Briganti. La notizia ha lasciato i suoi colleghi e i tanti amici increduli. Sarebbe stata una leucemia fulminante a strapparla alla vita. In pochissimi giorni, infatti, c’è stata la scoperta della malattia, poi il ricovero d’urgenza all’ospedale Salesi di Ancona dove la Briganti si è spenta tra l’affetto dei suoi familiari.

E’ impossibile rispondere alle domande che oggi molti si pongono. Lei stessa aveva dedicato la sua professione nel tentare di aiutare persone in difficoltà. Sia come civilista, sia come penalista, spesso aveva affrontato battaglie sociali. Le piacevano i social network e lì amava condividere storie e racconti anche divertenti. Nata a Sorgono, in Sardegna, si era poi trasferita in Abruzzo con la famiglia dove ha vissuto a Martinsicuro, in provincia di Teramo, e recentemente si era trasferita a vivere a Roseto. (Continua..)

Si era laureata all’università di Camerino ed era specializzata in diritto Fallimentare e Crisi d’impresa. Figlia del colonnello dei carabinieri, Gino Briganti, ieri, le condoglianze su Facebook sono immediatamente arrivate anche dai colleghi del padre appena la notizia si è iniziata a diffondere: «Il gruppo Reggimento Carabinieri a cavallo si stringe al dolore della famiglia esprimendo i sentimenti di profondo cordoglio.

Che la terra possa essere lieve a Loredana e che possa riposare in pace». «La nostra comunità forense è scossa da questa notizia – commenta anche il presidente dell’ordine degli avvocati di Teramo, Antonio Lessiani – Esprimiamo il nostro cordoglio. Loredana era una professionista brava ed appassionata ed è ancora più ingiusta questa perdita». Tantissimi sono i messaggi sui social. (Continua..)

In questo momento di sconforto, in cui il Covid-19 ha preso il sopravvento nelle nostre vite, ma poi ci si accorge con troppa brutalità che oltre al virus tutte le altre malattie continuano ad uccidere, è forse bene iniziare ad aiutarci sul serio. Il 22 dicembre è stato l’ultimo giorno in cui la Briganti è stata in Tribunale per un’udienza. «Stava benissimo, era come sempre», riferisce una collega. Nove giorni dopo, il 31 dicembre, anziché essere allegra, su Facebook, ha poi scritto:

«Il mio 2020 si chiude malissimo davvero malissimo. Il 2021 si apre in un modo pessimo. Mi viene da dire solo una cosa vaff… spero di non morire». Il funerale laico si terrà in Sardegna, terra di origine della famiglia. Il padre, il colonnello Gino Briganti ha lavorato per lungo tempo nelle Marche ed è stato presidente dell’Associazione nazionale carabinieri della provincia di Ancona e della sezione di Osimo, dove il colonnello in pensione ha abitato.