Scontro Crosetto-Orsini, il ministro: “C’è un limite, lui lo ha superato”
Negli ultimi giorni si è acceso un acceso duello sui social media tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il professore universitario Alessandro Orsini, alimentando un nuovo fronte di polemiche sulla posizione del governo italiano riguardo alla crisi in Medio Oriente. La disputa si concentra su una frase attribuita a Crosetto, riguardante l’uso dell’arma nucleare da parte dell’Iran, che Orsini ha definito “falsa” e “strumentale”.
Le origini dello scontro risalgono a un’intervista rilasciata da Crosetto al Corriere della Sera, in cui affermava che “il giorno in cui l’Iran avesse la bomba atomica, non perderebbe un’ora: la userebbe e senza esitazione”, commentando le tensioni tra Israele e Teheran. Questa dichiarazione ha scatenato la reazione di Orsini, che ha bollato le parole del ministro come “fandonia” e ha accusato il governo di alimentare una narrazione “filoamericana” e di tradire gli interessi nazionali italiani.
Dal suo profilo su X (ex Twitter), Orsini ha scritto: “Crosetto afferma il falso e fornisce una conferma ai miei studi sull’Italia come Stato satellite degli Stati Uniti”. Il professore ha inoltre sostenuto che le parole del ministro non rappresentano una posizione autonoma dell’Italia, ma risponderebbero a logiche dettate da Washington e da un’ideologia condivisa con il governo israeliano. Orsini ha anche attaccato la premier Giorgia Meloni, accusandola di vendere armi a Netanyahu e di difendere i presunti crimini israeliani a Gaza, criticando i tribunali internazionali che indagano sui fatti.
La replica di Crosetto non si è fatta attendere. Sempre su X, il ministro ha scritto: “C’è un limite alla pazienza e alle guance da porgere e questo individuo lo ha superato. È giusto che la falsità delle sue affermazioni sia certificata da un giudice e che inizi a pagare per le fandonie che inventa”. La risposta di Orsini non si è fatta attendere, ribaltando la prospettiva: secondo il professore, Israele rappresenterebbe il vero pericolo nucleare, e se Teheran non ha ancora attaccato lo Stato ebraico, lo deve alla paura di una reazione atomica da parte di Israele.
Il dibattito si è spostato così nel campo dei social, dove toni più accesi e slogan contrapposti hanno preso il sopravvento, evidenziando come le questioni di politica estera escano spesso dai canali istituzionali per alimentare polemiche pubbliche di forte impatto emotivo. Le conseguenze di questa escalation potrebbero andare oltre il semplice confronto verbale, con possibili implicazioni giudiziarie e politiche.
Orsini, in un suo successivo tweet, ha espresso il suo punto di vista in modo diretto e personale, affermando di rispettare Crosetto ma di criticare il suo ruolo nel sistema politico come rappresentante di uno “Stato satellite” e di aver usato le proprie ricerche per evidenziare le dinamiche di alleanze e sostegni internazionali. Ha inoltre criticato aspramente il sostegno militare di Roma a Israele durante i recenti eventi a Gaza, sostenendo che Crosetto dovrebbe essere chiamato a rispondere delle sue posizioni davanti ai giudici.