Sanzioni Russia, la minaccia di Putin: “Pagamento del gas in rubli o contratti interrotti”

Vladimir Putin continua con la linea dura contro le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia. Il presidente della Federazione Russa ha deciso che o il gas sarà pagato in rubli o, metaforicamente parlando, si “chiuderanno i rubinetti” da domani, 1 aprile 2022.

Sanzioni Russia, Putin minaccia di interrompere le forniture di gas se i pagamenti non avverranno in rubli

Che Putin fosse fermo su questa posizione era noto e molti Stati hanno criticato il suo atteggiamento. Pagare il gas in rubli renderebbe nuovamente forte la moneta russa, alleggerendo così il peso economico delle sanzioni. Ma adesso la decisione di Putin è legge ed ha annunciato l’ufficialità del provvedimento in un discorso televisivo.

Il discorso del presidente russo

La retorica putiniana tende come sempre a colpire il loro rivale storico: gli Stati Uniti d’America. L’obiettivo del presidente della Federazione Russa è quello di ripristinare nuovamente accordi commerciali con i Paesi europei. Per riuscire nel suo intento, Putin minaccia di sospendere le forniture di gas con effetto immediato se queste non saranno pagate in rubli. Nel suo discorso, il presidente russo ha dichiarato: “I contratti esistenti per la fornitura di gas saranno interrotti se gli acquirenti provenienti da Paesi ostili non adempiranno ai nuovi termini di pagamento“.

Oltre a questo, Putin ha anche esortato gli Stati europei ad aprire conti in rubli nelle banche russe.

L’attacco agli USA

Tornando agli Stati Uniti, Vladimir Putin alimenta una campagna ostile nei loro confronti, dichiarando che “cercano di incolpare noi per i loro errori di politica economica, sono sempre alla ricerca di qualcuno da incolpare, è abbastanza ovvio, lo vediamo. (Gli USA) Spingono l’Europa a comprare il loro gas più costoso“.

Peccato per Putin che l’Europa, al di là degli USA, ha un altro fornitore di gas molto importante che potrebbe soppiantare la Russia, ossia la Norvegia.