Salvini stufo delle prediche del Papa lo sfida: “applichi l’accoglienza allo Stato Vaticano”.

Papa Bergoglio torna a parlare dell’immigrazione in occasione della giornata del migrante e del rifugiato.

“Nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita. La apolidia in cui talvolta vengongo a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale”.

Papa Francesco ha anche affermato che “ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca”.

E’ chiaro che il suo messaggio fosse quello di promuovere l’accoglienza, la protezione e l’integrazione dei migranti.

Arriva puntuale la risposta di Matteo Salvini: “Papa Francesco: ‘Sì allo Ius Soli’. Se lo vuole applicare nel suo Stato, il Vaticano, faccia pure.”

E poi, sempre su Facebook, continua: “Ma da cattolico non penso che l’Italia possa accogliere e mantenere tutto il mondo. A Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare” ha proseguito, concludendo il post con un “Amen” e con l’hashtag “#stopinvasione“.

Il leader della Lega è sostenuto da Roberto Calderoli, che definisce un errore quello del Pontefice: “Sbaglia il Santo Padre a invocare l’introduzione nel nostro ordinamento dello ius soli e dello ius culturae che regalerebbe la cittadinanza italiana a oltre due milioni di immigrati che, peraltro, non la richiedono neppure.

Sbaglia a invocare la cittadinanza per tutte queste persone che ancora devono dimostrare di volersi integrare, adeguandosi a quelle che sono le nostre leggi e al nostro modo di vivere. L’Italia è lo Stato che concede più cittadinanze in Europa, oltre 200mila l’anno: non c’è nessuna ragione per regalare di colpo due milioni di nuove cittadinanze.

A differenza della Città del Vaticano dove la concessione della cittadinanza avviene raramente e solo in casi eccezionali”.

Fonte: Il Populista