Salvini: «Mi attaccano perché dico zingari. Chi se ne frega, lo dico lo stesso» (video)

«Lunedì 28, se va come va, due bicchieri di rosso, perché di rosso rimane solo il vino da queste parti». Matteo Salvini, come gli altri leader del centrodestra, non nasconde l’ottimismo in vista del voto di domenica in Umbria. «Io me li faccio (i due bicchieri di vino, ndr) con gran gusto e grande gioia», ha scherzato ancora il leader della Lega, in comizio a Valfabbrica, in provincia di Perugia.

«Se sono zingari, sono zingari. E io dico zingari»
Un comizio-show, durante il quale l’ex ministro dell’Interno si è soffermato anche sui temi della sicurezza, locale e nazionale. «Mi hanno detto che purtroppo anche in un comune come Valfabbrica, tremila abitanti, si stanno moltiplicando i furti…», ha detto Salvini. «Mi hanno detto che ovviamente non sono umbri, ma sono altri generi… rom. Se dico “zingari” mi attaccano, perché non si dice “zingari”. Io dico “zingari”, se sono zingari – ha chiosato – sono zingari».

Salvini sull’ergastolo ostativo
Salvini quindi ha affrontato anche le questioni dell’ergastolo e della ripresa degli sbarchi, con le collegate morti in mare. «Se uno ha l’ergastolo perché è un mafioso o un terrorista, per quello che mi riguarda, finché è vivo non esce dal carcere», ha detto l’ex ministro, commentando la decisione della Corte Costituzionale sull’ergastolo ostativo. Quanto all’immigrazione, «chi riapre i porti condanna a morte migliaia di persone, perché più persone partono, più persone muoiono», ha ricordato.