Salvini e l’arringa anti-Conte: “Sul Mes deve vergognarsi…”

Matteo Salvini non usa giri di parole e mette nel mirino Giuseppe Conte dopo l’informativa sul Mes in Parlamento.

L’ex ministro degli Interni è andato all’attacco a testa bassa: “Non intendo rispondere agli insulti. Noi rispondiamo col lavoro. Mi dispiace per lei, perché vive male. Chi vive di insulti, rabbia, rancore, vive male”. Poi scatta l’affondo sul presidente del Consiglio: “Sui banchi del governo qualcuno sta mentendo”.

A quanto pare l’intervento del premier non ha convinto il Carroccio. Conte in Aula ha provato a difendersi affermando di aver agito nell’interesse del Paese e soprattutto di aver condiviso con il Consiglio dei Ministri le scelte sul nuovo patto per il fondo Salva-Stati. Salvini però lo incalza: “Gli italiani da un premier si aspettano risposte e soluzioni , non insulti. Chi vive di rabbia e rancore vive male, passa una grama vita”. A questo punto Salvini spariglia le carte e manda anche un messaggio ai 5 Stelle che in questi giorni hanno fortemente criticato le mosse dell’esecutivo e soprattutto del premier sul Mes: “Ho seguito l’intervento del vostro vice capogruppo alla Camera. Ha detto che il trattato va rinegoziato. Condivido le richieste espresse alla Camera dal gruppo M5s, vogliamo capire e modificare. Conte o non capisce o capisce fin troppo bene”.

A questo punto però i toni si fanno sempre più duri e più accesi. Il leader leghista non molla la presa e rincara la dose restituendo la cortesia a Conte che lo aveva accusato di non “studiare” le carte: “Si vergogni presidente! Si vergogni! Sui banchi del Governo c’è qualcuno che mente. Generalmente è chi non ti guarda negli occhi e va dagli operai dell’ex Ilva a dire che non ci sono soluzioni. Chi sta mettendo a rischio i risparmi degli italiani è seduto lì”.

Insomma in Aula va in scena uno scontro durissimi tra il premier e l’ex vicepremier. I due hanno di certo qualche conto in sospeso. Il passaggio parlamentare della crisi di governo dello scorso agosto e le parole durissime usate da Conte per archiviare l’esecutivo gialloverde hanno lasciato il segno. E lo scontro di oggi sul Mes ha il sapore del redde rationem. Una resa dei conti senza esclusione di colpi che di fatto si consuma su un tema molto delicato per l’esecutivo e per il Paese. Dal trattato del Mes passa il futuro dell’Europa ma anche quello dell’Italia con gli altri Stati Ue. Salvini lo sa bene e chiudendo il suo discorso attacca in modo ancora duro il premier Conte: “L’uomo da poco è arrogante senza essere calmo, l’uomo superiore – e non sono sicuramente io – è calmo senza essere arrogante”. La guerra tra il leghista e “l’avvocato del popolo” non è affatto finita…