Salvini: «Avete cercato solo complici per salvare le poltrone, mi fate vergognare di essere senatore»

«Dibattito surreale, per qualcuno qui il problema è perdere la poltrona, qualche collega mi ha fatto vergognare di essere senatore». Così Matteo Salvini, parlando in Senato, inizia il suo intervento. Sulla trattativa dei parlamentari accusa Conte: «State facendo quello per cui qualcuno prima è finito addirittura a processo, la compravendita di senatori». E spiega che ci sono stati due pesi e due misure. «Non state cercando dei volenterosi, dei responsabili, ma dei complici da pagare per mantenere le poltrone». In aula c’è tensione e Salvini se ne accorge: «Vedo tanto nervosismo, forse siete meno convinti di portare a casa poltrona».

Salvini a Renzi: «Noi abbiamo mollato sette poltrone»

E sul Recovery: «Sono per due terzi dei prestiti che dovranno essere restituiti, non è “cosa vostra”, ma cosa di tutti». In un passaggio sulla Ue: «Se la Ue imporrà la patrimoniale, nuove tasse, e voi direte sì sarete attentatori nei confronti degli italiani». E a Renzi: «Noi per i no, lo dico a Renzi, abbiamo mollato sette poltrone, non due».

I senatori a vita e quello che diceva Grillo

«Ricordo ai senatori a vita che si apprestano a votare la fiducia, cosa diceva il leader dei 5 Stelle di loro, “non muoiono mai o muoiono troppo tardi”», dice Salvini spiegando poi che si trattava di Beppe Grillo. In aula si alzano fischi e interviene il presidente del Senato e Salvini incorre nel richiamo della Casellati. «Non mi sono sembrate appropriate le sue osservazioni». Osservazioni che ha definito “irrispettose” nei confronti dei senatori a vita.

Salvini cita Paolo Borsellino

Nel frattempo il clima si surriscalda nell’emiciclo e la Casellati ricorda che in oltre dieci ore di seduta tutti hanno finito con il raddoppiare i tempi di intervento ma che a nessuno è stata tolta la parola, data l’importanza della seduta. Poi Salvini aggiunge di essere d’accordo con la presidente Casellati. «Sì, è vero, sono d’accordo, sono parole vergognose, quindi sono certo che il senatore Licheri, del M5S che parlerà dopo di me, si scuserà a nome di Beppe Grillo». Il leader della Lega conclude citando il giudice Paolo Borsellino, già menzionato dal premier Giuseppe Conte. «”Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura una volta sola”. Viva l’Italia che non ha paura e andate a casa che è ora».