Romano Prodi: “Trump è un cinico autoritario, Meloni lo ignora. L’Europa? Un condominio paralizzato”
Durante un incontro pubblico tenutosi nella chiesa di via Col di Lana a Torino, l’ex presidente del Consiglio e ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi ha lanciato un duro monito sulla situazione attuale dell’Europa e della politica internazionale, criticando con fermezza la classe dirigente italiana e internazionale.
Europa paralizzata e senza visione
Prodi ha descritto l’Unione Europea come “un condominio bloccato”, incapace di prendere decisioni decisive a causa della necessità dell’unanimità, che rende tutto estremamente difficile. Ha sottolineato come questa situazione abbia portato all’erosione della fiducia dei giovani nella politica europea, sempre più euroscettici. “Dopo il Covid si è tornati alle sole mediazioni. Serve una pestilenza per prendere decisioni?”, ha chiesto provocatoriamente.
Attacco a Trump e ambiguità italiana
Il discorso ha incluso anche una dura critica all’ex presidente statunitense Donald Trump, visto come “un cinico autoritario che non crede più nel diritto e si è dichiarato nemico dell’Europa”. Prodi ha rimproverato inoltre la premier italiana Giorgia Meloni, accusandola di “tenere il piede in due staffe” e di comunicare in modo non efficace, paragonandola a Putin nel suo modo di parlare con i media.
Frammentazione militare e politica estera
L’ex presidente della Commissione Europea ha evidenziato i limiti della politica estera e della difesa europea: “27 stati, 12 modelli di carri armati, zero strategia comune. Non ha senso che comandino la Francia e paghi la Germania”. La sua critica si è diffusa fino a sottolineare come l’Europa sia ormai in balia dei paesi baltici e l’intera strategia sia troppo frammentata.
Russia, Cina, Ucraina e Gaza
Prodi ha ricordato il suo rapporto con Vladimir Putin, ritenendo che si sia assistito a un allontanamento tra Europa e Russia, ormai vicina a Pechino. In merito alla guerra in Ucraina, ha previsto possibili tregue che, tuttavia, penalizzeranno Kiev. Sul conflitto di Gaza, ha espresso forte rammarico per l’immobilismo dell’Europa, definendolo “imperdonabile” e “muto di fronte a uno sterminio”.
Critiche alla sinistra e al sistema italiano
Prodi non ha risparmiato dure parole anche sulla sinistra italiana, colpevole, secondo lui, di aver perso il contatto con le persone: “Si occupa solo degli ultimi, dimenticando i penultimi”. E ha condannato il sistema parlamentare, ormai improntato ai decreti d’urgenza e alle discussioni spesso insignificanti delle Camere.
Futuro e AI
Infine, ha rivolto un appello al progresso tecnologico, in particolare all’intelligenza artificiale: “Se non facciamo politica insieme, saremo sempre gli ultimi”. Per chiudere, una metafora potente: “L’Europa è il miglior pane politico mai sfornato, ma è mezzo crudo. Dobbiamo decidere: o lo cuociamo o lo buttiamo via.”