Roberto Saviano a processo per diffamazione: definì “bastarda” Giorgia Meloni

Fra poche settimane Roberto Saviano sarà a processo per diffamazione perché definì “bastarda” Giorgia Meloni, a cui in queste ore ha riservato una sua  diffidente riflessione in ordine all’elezione a premier. Lo scrittore oggi imputato espresse il suo giudizio in occasione di uno sfogo sulla questione dei migranti, sfogo televisivo.

E secondo quanto riferito da Repubblica il sostituto procuratore Pietro Pollidori ha indagato, chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio dell’autore di Gomorra.

Roberto Saviano a processo per diffamazione

Per la procura Saviano diffamò la leader di Fratelli d’Italia, per le difese esercitò un diritto di critica e quindi serve un dibattimento dove eventualmente maturi la prova a carico. Nel mese di novembre, al tribunale di Roma, si celebrerà la prima udienza del relativo processo.

Galeotta fu una puntata di Piazzapulita su La7 a dicembre 2020,quando Roberto Saviano si era riferito alla Meloni chiamandola “bastarda” nell’ambito di una discussione sul tema dei migranti e “sulla politica relativa alla gestione dei porti italiani”.

Le parole di Saviano a Piazzapulita

Saviano parlò della morte di un bimbo della Guinea e disse: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle ong: ‘taxi del mare’, ‘crociere’, viene solo da dire bastardi.

A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così? È legittimo avere un’opinione politica ma non sull’emergenza“.