Riservisti militari, la proposta del centrodestra: chi sarà richiamato in caso di emergenza

In un contesto internazionale sempre più complesso e caratterizzato da tensioni crescenti, l’Italia si sta preparando a fronteggiare possibili scenari di emergenza attraverso iniziative legislative volte a rafforzare la propria capacità di risposta. Le proposte avanzate dal centrodestra e dal Partito Democratico riflettono le preoccupazioni condivise sia dal governo che dalle autorità militari, con l’obiettivo di creare una riserva militare di pronto impiego.

Il centrodestra propone una riserva nazionale di ex militari

L’ultima proposta, annunciata da Nino Minardo, presidente della commissione Difesa della Camera, prevede l’istituzione di una riserva militare composta da 10.000 ex militari volontari, pronti ad essere richiamati in caso di emergenza. L’iniziativa, che sarà discussa a partire dall’8 luglio nelle commissioni parlamentari, mira a creare una riserva ausiliaria dello Stato, ispirata al modello austriaco, dove una riserva di 35.000 unità riceve un addestramento annuale e riceve un compenso medio di circa 6.000 euro.

Il progetto di Minardo definisce criteri e modalità di attivazione: i riservisti dovranno rispettare obblighi di reperibilità continua, aggiornamenti di contatto, controlli medici annuali e partecipazione a corsi di addestramento. La partecipazione sarà riservata a cittadini con esperienza militare, rafforzando così il patrimonio di competenze già presenti nel settore.

Il contributo del Partito Democratico: una riserva strutturata e incentivi alle aziende

Parallelamente, il Pd, con Stefano Graziano, propone una propria versione di riserva militare, più strutturata e integrata nel tessuto economico e sociale del Paese. La proposta del partito democratico prevede incentivi alle aziende che supportano i lavoratori riservisti, favorendo la loro inclusione e valorizzazione delle competenze militari acquisite. Inoltre, si propone una maggiore collaborazione con le forze di polizia in congedo, per rafforzare la rete di sicurezza nazionale.

Un percorso condiviso verso una difesa più efficace

Minardo ha sottolineato come “sia il momento di affrontare seriamente un tema cruciale per le strategie di sicurezza nazionale”, auspicando un testo unico che valorizzi l’esperienza militare e rafforzi la capacità di risposta del Paese. Le discussioni in commissione Difesa, che inizieranno l’8 luglio, rappresentano un passo importante verso un sistema di difesa più flessibile e pronto ad affrontare le sfide attuali.