Riserva militare italiana: parte il piano Difesa, come funziona

In un contesto internazionale sempre piรน instabile e teso, lโ€™Italia si prepara a dotarsi di uno strumento innovativo per la difesa del Paese: una riserva militare composta da 10.000 ex militari pronti a essere richiamati in caso di emergenza. La proposta, avanzata dal centrodestra e condivisa anche dal Partito Democratico, mira a creare un corpo ausiliario di riservisti che possa supportare le Forze Armate e garantire una risposta rapida a crisi e minacce esterne.

Il disegno di legge, presentato da Nino Minardo (Lega), presidente della Commissione Difesa della Camera, prevede lโ€™istituzione di una riserva ausiliaria dello Stato costituita da ex militari โ€œsenza demeritoโ€, cioรจ che abbiano concluso il servizio volontario senza particolari sanzioni o problemi disciplinari. Lโ€™obiettivo รจ formare un corpo giร  addestrato, facilmente richiamabile in situazioni di guerra, emergenza o missioni di sicurezza nazionale.

Obblighi e requisiti per i riservisti La selezione dei partecipanti sarร  su base volontaria, ma una volta entrati nella riserva, i cittadini italiani con almeno tre anni di servizio volontario potranno essere chiamati in causa in qualsiasi momento. Tra gli obblighi previsti: la reperibilitร  costante, la comunicazione di eventuali variazioni di domicilio, controlli medici annuali e la partecipazione ad almeno due settimane di addestramento ogni anno. La mobilitazione potrร  avvenire in caso di dichiarazione di stato di emergenza, guerra o altre situazioni di crisi che richiedano il supporto delle forze armate.

Un modello di riferimento: lโ€™Austria Lโ€™Italia si ispira al modello austriaco, dove una riserva di circa 35.000 unitร  riceve un compenso annuo di circa 6.000 euro e si sottopone a 30 giorni di addestramento obbligatorio ogni anno. Tuttavia, la proposta italiana mira a unโ€™applicazione piรน contenuta, attingendo principalmente da ex militari di ferma breve o ex agenti delle forze dellโ€™ordine, con un focus sulla rapiditร  di richiamo e sulla formazione di un corpo di riserva efficiente e flessibile.

Il contributo del Pd e le proposte complementari Parallelamente, il deputato dem Stefano Graziano ha presentato una proposta simile, che prevede lโ€™ingresso volontario di ex militari e forze di polizia per supportare le Forze Armate, seguendo i modelli adottati in altri Paesi europei. La proposta del Pd include incentivi alle aziende che concederanno permessi lavorativi ai riservisti e una maggiore apertura anche agli ex agenti delle forze di polizia, con lโ€™obiettivo di valorizzare lโ€™esperienza di chi ha giร  servito lo Stato.

Verso una legge condivisa Minardo ha dichiarato che lโ€™intenzione รจ arrivare a un testo unico, moderno e condiviso, che possa rappresentare un passo avanti nelle politiche di sicurezza italiane. La discussione parlamentare sul tema inizierร  lโ€™8 luglio in Commissione Difesa, con lโ€™auspicio di una collaborazione tra maggioranza e opposizione. Se approvato, il provvedimento potrebbe diventare uno strumento strutturale per la difesa nazionale, segnando un cambio di passo in unโ€™epoca di crescente instabilitร  internazionale, con tensioni come il conflitto Israele-Iran che preoccupano lโ€™intera area euro-mediterranea.