Riprende un’orsa da vicino: ucciso in diretta. Ha filmato la sua morte
Un grave incidente ha sconvolto l’opinione pubblica internazionale, avvenuto lungo la celebre strada montana Transfăgărășan, che attraversa i maestosi Carpazi in Romania. La vittima, Omar Farang Zin, 48 anni, originario dell’Italia, è stato aggredito e ucciso da un’orso selvatico dopo aver tentato di avvicinarsi e filmare l’animale con il suo cellulare.
Chi era Omar Farang Zin
Omar Farang Zin era un appassionato motociclista e amante dell’avventura. Lavorava come airport specialist presso l’aeroporto di Malpensa, ma era noto tra gli amici e sui social per la sua passione per i viaggi e le esplorazioni in natura. Durante il suo tour attraverso la Romania, aveva già percorso la suggestiva Transalpina e condiviso le sue esperienze, trasmettendo entusiasmo e meraviglia per i paesaggi incontrati. La sua meta principale era la Transfăgărășan, ritenuta da molti, tra cui Jeremy Clarkson, una delle strade più spettacolari del mondo. Tuttavia, quello che doveva essere un viaggio di scoperta si è trasformato in una tragedia senza precedenti.
L’incontro fatale con l’orso
La mattina dell’incidente, Omar si era recato in una zona dove, il giorno precedente, aveva avvistato degli orsi. Spinto dalla curiosità e dal desiderio di avvicinarsi agli animali selvatici, si è imbattuto in un’orsa accompagnata dai suoi cuccioli, in un parcheggio lungo la Transfăgărășan. Nonostante la presenza dei cuccioli — un elemento che avrebbe dovuto mettere in guardia circa i rischi — l’uomo si è avvicinato con del cibo, cercando di attirare l’animale e immortalare l’interazione con il suo telefono.
Le immagini trovate sul cellulare di Omar mostrano chiaramente il suo avvicinamento ravvicinato all’orsa. Improvvisamente, l’animale ha reagito in modo aggressivo, trascinando il turista in un dirupo per circa 60 metri. Le ferite riportate dall’uomo, soprattutto i morsi, erano gravissime. Secondo le prime ricostruzioni, Omar potrebbe essere morto sul colpo o poco dopo essere stato attaccato.
Interventi di soccorso e conseguenze
Testimoni oculari hanno subito avvertito i soccorsi, ma il difficile accesso alla zona impervia ha complicato le operazioni di recupero. Gendarmi, vigili del fuoco e guardie forestali si sono impegnati a estrarre il corpo senza vita di Omar dal luogo dell’incidente. Dopo il recupero, è stata disposta un’autopsia per chiarire con precisione le cause della morte.
Il direttore della Direzione Forestale di Argeș, Armand Chiriloiu, ha confermato che Omar si era abbassato dalla moto con l’intenzione di offrire del cibo all’orso, un comportamento estremamente pericoloso e sconsigliato. Il cellulare dell’uomo, rinvenuto sul posto, conteneva video che documentano l’approccio rischioso e gli attimi prima dell’attacco.
Reazioni e polemiche
La notizia della sua tragica morte ha suscitato grande cordoglio tra amici, familiari e appassionati di viaggi e natura. Tra i messaggi di dolore, quello di Monica Ranzini, che ha scritto: “Il dolore che lasci è inimmaginabile, come farò a non sentirti?”. La vicenda ha riacceso anche il dibattito sulla gestione della fauna selvatica in Romania e sulle criticità legate all’equilibrio tra uomini e orsi selvatici.
L’incremento della popolazione di orsi, stimato essere quattro volte superiore ai livelli sostenibili, ha portato a frequenti incontri pericolosi tra turisti e animali. Critiche alle autorità sono arrivate da diverse parti, con molti che accusano di immobilismo le istituzioni locali nel gestire la presenza degli orsi e nel garantire la sicurezza dei visitatori. Secondo esperti come Dragoș Ionescu, i comportamenti imprudenti dei turisti, attratti dagli incontri con gli orsi, contribuiscono ad aumentare i rischi, sottolineando l’importanza di rispettare le regole e di non avvicinarsi agli animali.
Un monito per il rispetto della natura
L’incidente di Omar rappresenta un grave monito per tutti coloro che visitano ambienti selvaggi. La tentazione di immortalare momenti spettacolari può costare la vita, soprattutto quando si interferisce troppo con la fauna. Gli orsi, madri con cuccioli in braccio, interpretano ogni avvicinamento come una minaccia, con conseguenze spesso fatali.
Le autorità romene sono ora chiamate a rafforzare le misure di sicurezza e di sensibilizzazione, installando cartelli informativi e adottando politiche che limitino l’interazione tra uomini e animali selvatici.