RIGOPIANO, INSULTI A MATTARELLA E APPLAUSI PER SALVINI E DI MAIO: IN SOLI 5 GIORNI HANNO TROVATO I SOLDI CHE IL PD AVEVA IMBOSCATO

Lacrime, foto e promesse. Ma tra i parenti delle vittime di Rigopiano che piangono i loro morti a due anni dalla tragedia ci sono applausi per Matteo Salvini e Luigi Di Maio, mentre una madre sfoga la sua rabbia contro il Quirinale mentre bacia la foto del figlio: “A cosa ci serve una corona di fiori del presidente della Repubblica oggi? Dovevano mandarci uno spazzaneve due anni fa”. Lo sfogo per uno Stato che non è stato dalla loro parte.

“Ci siamo, ci siamo”, ripete invece Matteo Salvini circondato dai parenti mentre cammina lungo la strada che circonda l’hotel della tragedia dove due anni fa persero la vita 29 persone. Accanto al ministro dell’interno che indossa prima la giacca della polizia e poi la pettorina della Protezione civile, c’è l’altro vicepremier Luigi Di Maio: “Lo Stato c’è – dice – dobbiamo fare giustizia”. Sono arrivati e si presentano insieme, una scelta inedita in questi mesi di governo, che dà l’immagine di due leader di partito che si marcano a vicenda in questa campagna elettorale in Abruzzo che porterà al voto regionale del 10 febbraio.
“Li avete stanziati davvero i soldi per noi?”, chiede una donna davanti al totem con le fotografie di chi non c’è più, i fiori e una scritta dedicata alle vittime “siete la nostra forza”. Il leader leghista, mentre in sottofondo scorre la musica di un ragazzo che ha suonato lì fino a tre giorni prima del dramma, mette in bella mostra i dieci milioni stanziati “dal mio ministero, non servono coperture, è un mio fondo che ho a disposizione. Ci ho messo cinque giorni, ve l’avevo detto e l’ho fatto”. Una signora risponde: “È incredibile”.
In lontananza si sente una voce: “Fate passare Gaia”. La bimba porta in mano un mazzo di rose rosse, vuole salutare i vicepremier Salvini e Di Maio. Gaia si è salvata nella sala giochi insieme a tutti gli altri bambini ma ha perso i genitori. Di Maio le sorride e per un po’ la fa camminare vicino a lui. Tutti i parenti delle vittime vogliono una parola di conforto, i due leader della Lega e di M5s si commuovono, si calano nel dolore collettivo.
Una donna accarezza la foto di suo figlio Alessandro e urla: “Non vogliamo le corone di fiori, quel giorno serviva la turbina”. Maledice i responsabili: “Vivrò per darti giustizia”.
Nella commemorazione dello scorso anno i politici non erano graditi. Di Maio e Salvini oggi sì, arrivati qui per incassare le lodi dopo aver annunciato lo stanziamento dei dieci milioni di euro: “Ci fidiamo di voi. I responsabili non ce l’hanno messa la faccia”. L’ammirazione sembra essere totale, fino a sentir dire: “Grazie di cuore siete dei veri papà”.