REDDITO DI CITTADINANZA ADDIO, ARRIVA “MIA”: L’AIUTO DI 500€/MESE

Come tutti gli italiani sanno in questi anni il Governo centrale ha emanato delle importanti iniziative per venire incontro alla povertà sempre più crescente. Una di queste iniziative è stata sicuramente quella del Reddito di Cittadinanza, la misura fortemente voluta dai Cinque Stelle che ha consentito a chi è inoccupato o sotto la soglia di povertà di avere un importante sussidio per poter far fronte alla vita di tutti i giorni.

Una vita che sta diventando sempre più “cara”, complice anche la grossa inflazione che il nostro Paese e l’Europa intera sta attraversando. In Italia la situazione appare abbastanza seria da questo punto di vista, visto che l’inflazione pare destinata a crescere anche nei prossimi mesi. Il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha comunque preso subito delle contromisure per poter arginare il fenomeno della povertà.

Numerosi bonus sono stati elargiti in questi mesi, e ne arriveranno altri. Tramite il Reddito di Cittadinanza molte persone hanno beneficiato di un aiuto davvero consistente, anche se le autorità hanno scoperto numerosi “furbetti” che hanno fatto richiesta della misura quando invece non ne avevano alcun bisogno. Per costoro sono scattate numerose sanzioni.

La misura fortemente voluta dai pentestellati aveva per questo subito numerose critiche da parte dell’opposizione, anche la Premier Meloni era intervenuta sulla questione affermando che le cose, in tal senso, dovevano cambiare. L’ex Premier Giuseppe Conte ha più volte ribadito che questa misura è necessaria in un momento molto particolare per il Paese come questo.

Da quando si apprende dai media nazionali il Reddito di Cittadinanza sta per cambiare completamente volto. Ci sono infatti pessime notizie per i percettori del Reddito, la decisione del governo pare possa arrivare veramente a brevissimo.

Infatti il Reddito di Cittadinanza subirà delle pesanti modifiche, anche per quanto riguarda la somma mensilmente erogata. Innanzitutto la misura assumerà il nome di MIA, ovvero “Misura di inclusione attiva”. I beneficiari verranno suddivisi in due categorie: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili.

Per la prima categoria si intendono famiglie dove ci sia almeno un minore o un anziano over 60, oppure un disabile, mentre per le seconde si intedono nuclei famigliari dove vi è almeno una persona di età compresa tra 18 e 60 anni che può essere quindi impiegata nel mondo del lavoro. Stretta anche sugl importi erogabili.

Per le famiglie povere dove non vi è nessum membro della famiglia occupabile l’importo erogabile sarà di 500 euro, ma si sta discutendo di ampliare tale somma se ad esempio la famiglia debba pagare mensilmente il canone di affitto dell’immobile in cui vive. Per gli occupabili invece la somma sarà di euro 375 mensili.

Anche sui tempi del sostegno è prevista una stretta. Mentre per i poveri la Mia durerà, in prima battuta, fino a 18 mesi (come ora il Reddito), per gli occupabili non più di un anno. Il sussidio Mia, a differenza del Reddito, non potrà essere chiesto a ripetizione: per la famiglie povere scaduti i 18 mesi, si potrà rinnovare la domanda ma solo per altri 12 mesi, aspettando almeno un mese dalla presentazione di una domanda all’altra.

Per i nuclei con persone occupabili, invece, la Mia scadrà al massimo dopo un anno la prima volta e dopo sei mesi la seconda e una eventuale terza domanda di sussidio si potrà presentare solo dopo una pausa di un anno e mezzo. Per avere diritto alla Mia bisognerà avere anche dei precisi requisiti, che dovrà essere di 7.200 euro annui di Isee, a fronte degli oltre 9.000 che erano previsti per il Reddito di Cittadinanza. Sarà comunque corretta la scala di equivalenza, che farà aumentare l’importo del sussidio in base al numero dei componenti la famiglia.