Rampelli: «Ora dobbiamo liberare anche l’Emilia. Pd e M5S sono una sciagura»

«Il risultato più importante, a mio avviso, è che finalmente in una delle quattro regioni un tempo definite “rosse” si affacci la democrazia dell’alternanza. Senza l’alternanza la democrazia è limitata, rischia di diventare un gioco di clientele, di affari, di potere, di costruzione di carriere più o meno facili. E quindi viene mortificato il confronto tra scuole di pensiero diverso e progettualità diverse». Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Camera, intervistato da La Stampa commenta i risultati del successo del centrodestra in Umbria. «Questo risultato dice che non ci sono più roccaforti inespugnabili, che ogni regione è contendibile. Ci guadagnano i cittadini».

Rampelli: «L’accordo Zingaretti-Di Maio fallimentare»
Rampelli è dell’avviso che «il valore di queste elezioni è ovviamente di rilievo nazionale. Da un anno e mezzo a questa parte in tutte le regioni in cui si è votato ha vinto il centrodestra. E c’è stato un ridimensionamento fortissimo del M5S che è stato confermato dalle elezioni di maggio. C’è stato un forte ridimensionamento anche del Pd, e quindi della sinistra. Non è valsa a nulla nemmeno la novità dell’accordo tra Zingaretti e Di Maio, che avrebbe potuto segnare un’inversione di rotta». E c’è «una tendenza incontrovertibile che lascia ben sperare per le prossime regionali. Persino per quelle dell’Emilia Romagna».