Raffaele muore a 4 anni soffocato da un tubicino di plastica: “Auto medica in avaria”

 

Una terribile tragedia si è verificata a Mugnano, vicino Napoli. Raffaele, un bambino di soli quattro anni, è morto soffocato dopo aver ingerito un beccuccio di plastica del giocattolo che stava utilizzando. I soccorsi del 118 sono arrivati in pochi minuti e il piccolo è stato trasportato in ospedale a Giugliano dove però è spirato poco dopo. Nessuno è riuscito a disostruire le sue vie respiratorie. La Procura di Napoli Nord ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto: pare infatti che l’auto medica che doveva seguire la prima ambulanza, priva di medico a bordo, abbia avuto un’avaria e non sia riuscita a partire.

La versione del medico: “Nessun ritardo”

“L’auto medica non si è avviata. – conferma il dottor Luigi Langella, responsabile della Centrale operativa del numero unico di emergenza e urgenza della Asl Napoli 2 Nord – Ma la postazione di Giugliano è dotata di altre due autoambulanze. Di cui una è immediatamente partita con il team di infermiere e autista soccorritore a bordo insieme al medico. Non ci sono stati problemi di ritardi. Tutto è stato fatto contestualmente e con tempestività”.

“Quando l’ambulanza medicalizzata è arrivata sul posto del soccorso, – puntualizza Langella – il team dell’altro mezzo, partito da Giugliano, e arrivato nei minuti precedenti, aveva già avviato i tentativi di rianimazione e di disostruzione delle vie aeree. In questi casi si effettua la manovra di Heimlick. Una sorta di compressione dell’addome eseguita di spalle al paziente e con le braccia sotto il diaframma. Così da creare una pressione interna che di solito espelle il corpo estraneo”.

“In realtà, già al telefono dopo la prima chiamata al 118, il medico di centrale ha istruito i familiari del bambino, sotto guida telefonica, ad effettuare le manovre”, questa la versione dei fatti fornita dal medico su cui ora si cercherà di fare luce.