Putin ha allertato le forze nucleari russe: il conflitto può degenerare in una guerra nucleare? Ecco cosa sta accadendo

LA MOSSA DI PUTIN PREOCCUPA L’OCCIDENTE: ECCO I POSSIBILI SCENARI SECONDO L’ESPERTO SOKOV
In un’intervista rilasciata dall’analista russo del Vienna Center for Disarmament and non Proliferation, Nikolai Sokov, l’esperto mette in guardia dal rischio di una possibile (e malaugurata) degenerazione del conflitto in Ucraina verso una guerra nucleare. Vladimir Putin, infatti, avrebbe messo in stato di allerta le forze nucleari russe appena pochi giorni dopo l’inizio del conflitto. Si tratta di un gesto che lo stesso Sokov ha ritenuto significativo e che implicherebbe uno scenari del tutto diverso nel caso di un attacco contro la Russia da parte della NATO. Da leggere anche Guerra in Ucraina, Russia esclusa dal consiglio per i diritti umani dell’Onu

COSA TEME LA RUSSIA
Una presa di posizione, quella di Putin, che introduce ulteriori elementi di incertezza anche se il ricorso alle armi nucleari da parte della Russia è prevedibile sono nel caso in cui sia la stessa sopravvivenza del paese ad essere messa in discussione, come ha confermato il portavoce del Cremlino, Peskov, nel corso di una intervista alla CNN. Secondo Sokov, ciò che metterebbe a rischio la tenuta della Russia potrebbe essere lo spostamento in Europa da parte degli Stati Uniti di alcuni tipi di armamenti come i sistemi convenzionali a lungo raggio e navi con missili da crociera o eventuali missili ipersonici lanciati da terra.

I POSSIBILI SCENARI
Si tratta degli stessi missili da teatro che negli anni passati la Russia stessa ha sviluppato e progettato sia per essere usate come armi convenzionali che come testate nucleari. Uno scenario apocalittico che però, al momento, appare molto remoto e privo di fondamento, visto che la NATO ha optato per adesso verso un ruolo di basso profilo nel conflitto. Intanto prosegue il lavoro delle diplomazie per trovare la quadra su un nuovo assetto nei rapporti tra Russia e Ucraina. Due giorni fa l’Italia, per bocca del ministro degli Esteri, Di Maio, aveva annunciato l’espulsione di 30 diplomatici russi in servizio presso l’ambasciata “in quanto persone non grate”. Una decisione drastica che l’Italia ha assunto insieme ad altri partner europei e atlantici per ragioni di sicurezza. 

IL BOTTA E RISPOSTA TRA DI MAIO E IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO
La “cacciata” dei 30 diplomatici russi non è stata accolta bene dal governo russo. Infatti il ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha minacciato una “risposta pertinente” contro la decisione dell’Italia. “Non saranno delle minacce – ha risposto Di Maio – a fermare la nostra azione per la pace” è stata la controreplica di Di Maio, che ha invitato nuovamente Putin al “cessate il fuoco” immediato.