Putin all’attacco su Berlino: “Bruceranno come Kiev”
La situazione in Ucraina si fa sempre più tesa, con la pazienza di Kiev che sembra essere giunta al limite. Le recenti dichiarazioni dei leader ucraini e dei funzionari internazionali riflettono una crescente frustrazione nei confronti della Russia, accusata di utilizzare tattiche dilatorie per guadagnare tempo e sottrarsi alle responsabilità del conflitto.
Il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak ha espresso senza mezzi termini la sua delusione, denunciando la “tipica tattica dilatoria” del Cremlino, volta a “evitare responsabilità per le uccisioni” e a “sfuggire a sanzioni più severe”. Yermak ha definito la bozza di memorandum annunciata da Mosca come l’ennesima scusa per non sedersi seriamente al tavolo della pace, sottolineando che è “tempo di porre fine a questa attesa infinita”.
Le accuse di Kiev trovano eco nelle parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz, che da Helsinki ha espresso forte scetticismo sulle reali intenzioni di Vladimir Putin. Merz ha sottolineato l’assenza di volontà di dialogo da parte del leader russo, evidenziando il suo rifiuto persino della mediazione del Vaticano.
Mentre la comunità internazionale si interroga sulle reali intenzioni di Mosca, i segnali provenienti dal Cremlino sembrano confermare i timori di Kiev. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha annunciato che il governo sta ancora lavorando a una bozza di memorandum sull’Ucraina, un documento che includerebbe “i principi e le potenziali date” di un futuro trattato di pace. Tuttavia, l’ambiguità delle dichiarazioni ufficiali alimenta l’impressione che il Cremlino non abbia fretta di giungere a una soluzione.
Nel frattempo, il Cremlino ha lanciato una minaccia a Berlino, avvertendo che la fornitura di missili a lungo raggio Taurus all’Ucraina avrebbe conseguenze disastrose, paragonando la loro distruzione a quella dei carri armati Leopard.
In questo scenario di stallo, la Turchia tenta di riattivare il dialogo diplomatico. Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, attualmente in visita a Mosca, ha annunciato un prossimo viaggio a Kiev, dove proporrà la disponibilità di Ankara a ospitare nuovi colloqui di pace e a svolgere un ruolo di mediazione attiva. La Turchia, che in passato ha già ospitato round negoziali tra le parti, si propone come terreno neutrale, nella speranza di riaccendere un dialogo che, dopo mesi di guerra, appare sempre più lontano da un vero cessate il fuoco.
Tuttavia, le aperture diplomatiche si scontrano con un muro di sfiducia. Kiev osserva che, finché Mosca continuerà a posticipare i propri impegni e a negare la responsabilità del conflitto, parlare di pace rischia di diventare solo un altro strumento di propaganda.