Pulp Kitchen, anziana uccisa con un piatto di spaghetti per l’eredità. Arrestata la nipote

 

Maria Basso è morta a 80 anni per un’infiammazione ai polmoni, secondo gli inquirenti a causa di un pranzo: da anni ingeriva solo con omogeneizzati e liquidi. La parente accusata di omicidio aggravato: in gioco 500mila euro

La pietas non sembra esser parte di questa storia vede protagoniste un’anziana di 80 anni, sua nipote di 58 e una cospicua eredità. E un piatto di spaghetti killer. Così sarebbe stata uccisa Maria Basso, 80 anni, ex funzionaria della Farnesina, una vita per il lavoro, in giro per il mondo tra Iran, Australia e America. Sua nipote Paola Pepe, è stata arrestata con l’accusa di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato, ora si trova ai domiciliari a Catania con il braccialetto elettronico.

Ma che cosa c’entrano gli spaghetti? In base alla ricostruzione degli inquirenti, la nipote avrebbe fatto mangiare alla prozia quel piatto nonostante all’anziana fosse stato proibito dai medici di ingerire solidi. Da anni, infatti, l’ottantenne si cibava solo di liquidi e omogeneizzati, questa l’alimentazione che seguiva nella casa di cura dove era seguita ad Asiago. Maria Basso è morta il 16 dicembre 2022 ad Aci Castello, in una clinica dove la nipote l aveva portata in gran fretta dopo averla portata via da Asiago.

Dalle indagini è emerso che la nipote si sarebbe avvicinata alla zia nel 2022, quando l’anziana aveva organizzato una festa con tutti i parenti per i suoi 80 anni. Da allora le visite sarebbero diventate assidue e regolari, finché un giorno l’ha portata a casa sua e le ha offerto quel pranzo, l’ultimo, a base di spaghetti, il cibo proibito, che le avrebbe procurato una infiammazione ai polmoni. La 58enne avrebbe poi fatto sapere alla casa di cura e agli altri parenti che si sarebbe occupata lei della zia e si sarebbe presa cura di lei, togliendola di fatta dalla casa di cura dove era seguita. Cosa che aveva suscitato la preoccupazione della sua amica Clelia, la compagna della Rsa con cui l’ottantenne si confidava e confrontava.

Tutta la storia è permeata dalla presenza di un ricco patrimonio. Maria Basso aveva lavorato tutta la vita, aveva messo da parte un bel gruzzolo, stimato in circa 500mila euro, e non aveva messo su famiglia. Quei soldi, secondo gli inquirenti, facevano gola. E la nipote, sempre secondo l’accusa, l’avrebbe indotta a cambiare il testamento in suo favore, per poterne beneficiare alla morte dell’anziana, spingendola anche alla decisione di far gestire a lei i beni.

Secondo la difesa, la nipote da tempo aveva rapporti con la zia, non solo dal 2022, e ha portato dei messaggi sul cellulare come prova del contatto. Ma chi conosce l’anziana sostiene che i suoi problemi alle mani le impedivano di scrivere messaggi.