Poliziotti pestati ogni giorno, ma la sinistra vuole il numero identificativo per loro

 

Torna di moda la proposta di legge sul numero identificativo per gli agenti delle Forze dell’Ordine impiegate nell’ordine pubblico.
Gli agenti, secondo quanto si propone, riceveranno un codice identificativo sul casco e sulla divisa. I sindacati di Polizia chiedono una bodycam “per l’eventuale ripresa di quanto avviene in situazione di criticità”.

LeU con Nicola Fratoianni parla di “norma di civiltà”, Pd e M5s tacciono e il centrodestra annuncia “barricate” accusando i Dem, con l’ex viceministro all’Interno Nicola Molteni, di voler “schedare” le forze di polizia.

Proposta respinta al mittente anche dai sindacati di polizia, secondo i quali “l’identificativo è un assist per i violenti”.

L’unico scopo – dicono il sindacato dei funzionari di Polizia, l’Anfp, e il Siap – è indebolire se non addirittura paralizzare l’azione durante le fasi più delicate e sensibili dei servizi”.

“È una vergogna”, tuona invece il questore della Camera Edmondo Cirielli (Fdi), «in Italia si verificano oltre 6000 aggressioni contro gli appartenenti alle forze dell’ ordine con migliaia di feriti e spesso caduti; in azione i soliti teppisti di sinistra che, spesso, distruggono le città. E il Pd, invece di tutelarli intende schedarli come se fossero loro i criminali».

 

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