Pina Picierno sotto scorta: minacce da filo-russi e pro-Palestina, il Viminale interviene
Il Viminale assegna una scorta a Pina Picierno: minacce e intimidazioni al centro dell’attenzione
Roma – Il Ministero dell’Interno ha deciso di mettere in sicurezza Pina Picierno, eurodeputata del Partito Democratico e vicepresidente del Parlamento europeo, a causa di una serie di minacce, intimidazioni e attacchi personali che hanno coinvolto anche la sua famiglia. La decisione arriva dopo un’intensificazione di messaggi minatori, lettere anonime e post social violenti, che hanno portato a un’escalation di tensione e preoccupazione.
Le minacce, firmate da presunti gruppi filo-Putin e attivisti pro-Palestina radicalizzati, hanno spinto le autorità a intervenire con misure di protezione immediata, affidando alla polizia di Stato il compito di garantire la sicurezza di Picierno. La deputata si era già distinta per le sue posizioni nette sui temi internazionali più caldi, come la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, posizioni che le sono costate anche attacchi e critiche.
Una posizione scomoda tra Ucraina e Medio Oriente
Picierno ha più volte sostenuto la necessità di rafforzare la difesa europea contro l’aggressione russa, posizione che ha talvolta contraddetto la linea ufficiale del Partito Democratico, guidato da Elly Schlein. Sul fronte mediorientale, ha denunciato l’aumento dell’antisemitismo in Europa e ha condannato i crimini umanitari del governo Netanyahu a Gaza, cercando di mantenere un equilibrio delicato tra le diverse sensibilità, ma finendo per essere bersaglio di estremisti di entrambe le parti.
Minacce alla famiglia e allerta dell’intelligence
Secondo fonti investigative, alcune lettere minatorie sono state recapitate direttamente alla sua abitazione romana, con riferimenti espliciti al figlio minorenne. Le autorità di intelligence hanno rilevato un’escalation di odio anche sui canali europei, con atti intimidatori e cyber-attacchi che hanno aumentato il livello di allerta. Le minacce sono state considerate “reali e pericolose”, tanto da indurre il Viminale a intervenire con misure di protezione urgenti e necessarie.
Il caso Solovyev e gli insulti in diretta tv
Un episodio emblematico dell’escalation è stato l’attacco verbale del giornalista russo Vladimir Solovyev, noto sostenitore di Putin, che in diretta televisiva su Rossija 1 ha insultato Picierno dopo che lei aveva criticato la sua ospitata in Rai, successivamente annullata. Tra gli epiteti usati: “Bestia pietosa”, “vergogna dell’umanità” e “idiota patentata”. Solovyev è stato già sanzionato dall’Unione Europea, ma le sue parole hanno suscitato una vasta ondata di solidarietà bipartisan in Italia e in Europa.
Risposta e solidarietà
Picierno ha risposto agli insulti affermando che “gli insulti dimostrano che le nostre azioni in Europa hanno un impatto forte”. La sua posizione ha ricevuto il sostegno di numerosi esponenti politici, tra cui Nicola Zingaretti, capodelegazione del PD a Strasburgo, che ha dichiarato: “Nessuna idea deve essere messa sotto scorta”. Anche rappresentanti di opposizione e di governo hanno espresso solidarietà, condannando le minacce e sottolineando l’importanza di difendere le istituzioni democratiche.