Pd in fermento: l’ipotesi Silvia Salis premier divide il partito e mette a rischio Schlein

 Il Partito Democratico si trova in una fase di fermento che va oltre la semplice leadership di Elly Schlein. Nelle ultime settimane, si intensificano le voci e le strategie volte a individuare una figura capace di rinnovare gli equilibri interni e di rilanciare il partito a livello nazionale. Tra le candidature che emergono con maggiore insistenza, quella di Silvia Salis, sindaca di Genova, sta attirando l’attenzione di alcuni esponenti di spicco e di una parte della base democratica.

Il progetto dei “big” e le strategie in atto

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Foglio, un’area trasversale composta da figure come Dario Franceschini e Matteo Renzi, insieme a sostenitori vicini al marito di Salis, il regista Fausto Brizzi, starebbe lavorando a una strategia per favorire una leadership alternativa a quella di Schlein. Questa operazione, descritta come un vero e proprio “cavallo di Troia”, mira a scardinare la posizione della segretaria, giudicata ancora fragile nonostante il suo incarico.

Segnali da Genova e ambizioni nazionali

A rafforzare le ipotesi di un possibile cambio di passo ci sono alcuni gesti politici di Salis. Tra questi, la recente organizzazione di una riunione nazionale dei sindaci a Genova, inizialmente prevista a Bologna. La sindaca avrebbe insistito sullo slogan “C21”, richiamo ai vertici internazionali come il G20, alimentando l’idea di un profilo con ambizioni di livello nazionale e internazionale.

Le resistenze interne e le preoccupazioni

Tuttavia, non tutti nel Pd vedono di buon occhio questa possibile sfida. Diversi deputati hanno espresso timori che una candidatura di Salis alle primarie possa indebolire il partito, sottraendo voti a Schlein e favorendo indirettamente il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Un parlamentare dem avrebbe confidato: «Se corre Salis, sarà lei la novità e i voti li toglie a Elly». La paura è che questa dinamica possa creare spaccature interne e compromettere la capacità del partito di competere alle prossime tornate elettorali.

Le parole dei veterani e il ruolo di Schlein

A difesa della segretaria si è espresso l’ex tesoriere Ugo Sposetti, che ha dichiarato: «Se ci sono le primarie io voto Schlein e mi metto pancia a terra per Elly. Le vince lei. Salis faccia attenzione a non bruciarsi». La posizione dei veterani del partito sottolinea come, in questa fase, la priorità sia quella di mantenere coesione e stabilità, evitando che le ambizioni di singoli possano minare l’unità interna.

Le ambizioni di Salis e il rischio di divisioni

Tra le voci che alimentano le ipotesi di un possibile ruolo nazionale di Salis, si segnala anche una frase pronunciata durante una cena politica da Fausto Brizzi: «Genova è il trampolino». Una battuta interpretata come un chiaro segnale delle ambizioni della sindaca, che potrebbe puntare a una candidatura di livello nazionale.

Il futuro del Pd e le sfide interne

L’eventuale candidatura di Silvia Salis rappresenta un rischio e un’opportunità per il Pd. Da un lato, alcuni vedono in lei un volto nuovo in grado di attrarre consensi e di portare un rinnovamento; dall’altro, permane il timore che questa dinamica possa portare a una spaccatura interna, con conseguenze negative sulla capacità del partito di competere efficacemente contro le opposizioni. La partita è aperta e il dibattito interno si intensifica, mentre il partito si prepara a un futuro ancora tutto da definire.