Paura al lago di Albano: bimbo di 11 anni aggredito e morso da un cinghiale. Il racconto della mamma

 

Ho sentito mio figlio urlare e quando mi sono girata l’ho visto in terra con sopra questo grosso cinghiale che lo mordeva fra la coscia ed il gluteo. Ero terrorizzata ma in qualche modo sono riuscita a farlo allontanare”. E’ ancora provata Federica, la mamma di Fabio (nome di fantasia), bambino di 11 anni aggredito da un cinghiale mentre passeggiava con la sua famiglia sulla spiaggia del lago Albano a Castel Gandolfo.

I fatti intorno alle 17:00 di domenica 14 febbraio. La carica sulla spiaggia, con una serena passeggiata domenicale al lago che mamma, papà ed i loro figli non dimenticheranno mai e che solo per una fortunata casualità non ha avuto conseguenze più gravi.

“Non riesco a pensare a cosa sarebbe successo se quella scrofa, che poi ho scoperto essere un cinghiale femmina con i suoi cuccioli, avesse aggredito l’altra mia figlia di 8 anni – racconta ancora la 46enne a RomaToday – molto più esile rispetto al fratello più grande che in qualche modo è riuscito a difendersi evitando conseguenze più gravi”.

Il racconto dell’aggressione

Madre di Fabio che poi racconta nel dettaglio l’aggressione. “Eravamo scesi dalle bici e volevamo risalire sulla strada e proseguire la nostra passeggiata sul marciapiede. Vista una scala il mio compagno si è avvicinato per vedere se si potesse usare ed io ed i nostri tre figli siamo rimasti sulla spiaggia”. Poi l’aggressione con il cinghiale sbucato all’improvviso da un cespuglio pieno di sterpaglie.

Visto il figlio in terra con indosso la scrofa, come racconta ancora la madre di Fabio, “ho preso la borsa dei giochi di mia figlia di 8 anni ed ho colpito l’animale per distrarlo”. Una scelta che ha dato i risultati sperati con l’ungulato che ha quindi mollato la presa. “Ho cominciato a gridare ed è arrivato subito il mio compagno che ha rischiato a sua volta di essere caricato nuovamente dal cinghiale”. A quel punto “ha preso la bicicletta di mio figlio e gliel’ha brandita contro facendo desistere la scrofa dalla sua carica”.

La grave ferita

Una aggressione durata “pochi minuti”, come racconta ancora mamma Federica. Immediatamente è quindi arrivata la polizia municipale che ha richiesto l’intervento dell’ambulanza del 118 che ha poi medicato l’adolescente. “Non hanno potuto suturare la ferita in quanto i lembi cutanei erano troppo distanti fra loro”. “Abbiamo avuto molta paura – conclude la madre di Fabio – sarebbe opportuno prendere dei provvedimenti in modo da non precludere di potersi fare una tranquilla passeggiata domenicale sul lago di Albano”.

L’ente parco

Area del parco che è gestita dall’Ente Parco dei Castelli Romani che in merito all’accaduto precisa: “In riferimento alle notizie relative alla presenza di cinghiali sulle sponde del lago Albano, si comunica che l’Ente Parco, in collaborazione con il Comune di Castel Gandolfo, si è attivato per effettuare tutte le verifiche volte ad accertare la situazione e, nel corso dei sopralluoghi, è stato appurato che, sul sito interessato, è presente una femmina con i propri piccoli”.

“L’istinto materno e l’impossibilità di darsi alla fuga, con la sicurezza di portare in salvo tutta la prole, potrebbe indurre comprensibilmente l’animale alla difesa. Si sta lavorando – conclude la nota del Parco dei Castelli Romani – per attuare la soluzione più idonea per mettere in sicurezza femmina e prole, si invita pertanto a non alimentare un clima di paura incontrollata, in quanto la presenza di fauna selvatica è comune nelle Aree naturali protette e si può gestire, anche attuando comportamenti individuali di attenzione, sintetizzati dal Parco in un breve vademecum”.

romatoday.it