PAPÀ VA DALLA SUA BIMBA E VEDE UNA COSA DISUMANA: COSA C’ERA ALL’INTERNO DELLA STANZA

Una realtà crudele, spietata, che è difficile anche solo da accettare ma con la quale dobbiamo realmente fare i conti, in quanto i dati, nazionali ed esteri, sono davvero allarmanti.

Ho spesso parlato di quanto i carnefici, gli aguzzini, gli stupratori, abbiano, spesso, i volti di un padre, di uno zio, di un parente. Quando le forze dell’ordine si recano sul posto o, a seguito di indagini, vengono a conoscere della verità dei fatti, ormai è troppo tardi.

I piccoli, i minori, sono le vittime predilette, assieme ad altre categorie fragili, contro i quali perpetrare le peggiori violenze. Hanno gli occhi intrisi di terrore e si porteranno per sempre il ricordo dell’incubo ad occhi aperti che hanno vissuto.

Un incubo materializzatosi per mano di chi avrebbe dovuto amarli e proteggerli al di sopra di tutto. I traumi psicologici e fisici che questi piccoli si porteranno per sempre sono enormi.

Le vittime, lasciate in balia del loro destino, non hanno spesso la forza né gli strumenti di reagire, così i loro carnefici si arrogano il diritto di poterli ulteriormente distruggere. C’è un caso che è diventato in men che non si dica virale, per via della sua efferatezza. Vediamo cosa è accaduto.

Premettendo che si tratta di un caso forte che, anche chi si occupa di cronaca da molti anni, fa fatica a raccontare, si tratta di un episodio dell’orrore. Un 40enne di origini romene che viveva in un appartamento con la compagna, sua connazionale e la figlia di 9 anni che la donna aveva avuto da una precedente relazione,  ha confessato agli agenti della polizia, che sono intervenuti nell’abitazione, di aver abusato della minore.

Da diverso tempo, la bimba sembrava turbata, silenziosa, come se stesse nascondendo un segreto pesante da riuscire a mantenere in quanto sembrava logorata, devastata da un grosso problema. Tutto questo si è protratto per giorni sino a quando è stata lei stessa a trovare la forza di chiedere aiuto al padre che vive in un altro appartamento.

A lui la piccola ha raccontato di essere stata molestata e violentata dal compagno della madre. L’uomo non ha esitato un solo minuto a mettersi in contatto con le forze dell’ordine. Intorno alle 20:00, gli agenti del commissariato hanno bussato alla porta dell’appartamento dove il romeno viveva con la connazionale, situato alla periferia Nord di Roma.

Il 40enne era ancora in casa e i poliziotti hanno iniziato a perquisire tutte le stanze della casa alla ricerca di indizi che potessero comprovare il reato  di abusi su minori.  Le tracce di tutto l’orrore che si consumava nell’abitazione sono state trovate ed è stato il romeno stesso a confessare di aver violentato la bimba. Senza opporre resistenza, ha ammesso di aver abusato della minore ma non è finito in manette.

L’arresto non è scattato in quanto non è stato colto in flagranza di reato. Se l’è cavata con una denuncia a piede libero, con allontanamento dall’appartamento in cui oggi, vivono solo la vittima e sua madre. Credete che questa si possa chiamare legge? Credete che questa sia tutela? L’indignazione del popolo del web, imbattutosi nella notizia, non è tardata ad arrivare. E voi, cosa ne pensate?