PAPA RATZINGER, LA VERITÀ SUL VESTITO INDOSSATO AL FUNERALE

Dobbiamo ancora metabolizzare, da cristiani, che papa Ratzinger ci abbia lasciati. Spentosi il 31 dicembre a 95 anni, il papa Emerito ha ricevuto i suoi funerali in forma semplice, come lui aveva desiderato, ieri, 5 gennaio 2023.

In tantissimi, ben 50mila fedeli, oltre a teste coronate e rappresentanti di Stato, e rappresentanti del mondo religioso, per non contare il dispiego di forze dell’ordine e il grandissimo numero di giornalisti presenti, ieri, in piazza San Pietro, si sono radunati per l’ultimo saluto ad uno dei più grandi teologi e conoscitori dei testi ecclesiastici della storia.

Di Ratzinger sappiamo, oggi, molte più cose. Sappiamo qual è stata la sua vita sino alla scelta di dedicare al Signore, alla Chiesa, tutta la sua vita. Un pontificato, il suo, durato quasi 8 anni, sino alle dimissioni.

Dimissioni criticate da molti, accettate e comprese da tanti altri. Eppure ieri e nei giorni precedenti, quelli della camera ardente, c’era un autentico bagno di folla per l’addio terreno al papa Emerito.

Chi si nasconde dietro gli abiti di Papa Benedetto XVI? Parliamo di un grande artista delle vesti ed organista: Filippo Sorcinelli, marchigiano, che vedete in foto. E’ stato lui a confezionare la mitra bianca, bordata d’oro, per i funerali del papa Emerito. 

Il suo primo atelier Lavs (sigla che letta insieme significa lode in latino) è stato aperto a Sant’Arcangelo di Romagna e oggi lo troviamo anche a Roma e, fresco d’apertura, ad Assisi; guarda caso proprio nei territori che, nella storia, sono da sempre associati alle figure papali. Ed ‘ per questo motivo che viene chiamato il sarto dei Papi. Gli abiti vengono progettati con l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.

Al Corriere di Romagna, Filippo Sorcinelli ha spiegato: “Ho realizzato il copricapo che indossa. Il rituale della sepoltura prevede che i pontefici, anche quelli emeriti, indossino oltre alla mitra, dove il bianco simboleggia la purezza, anche la casula rossa che rappresenta il sangue dei martiri a difesa della fede: è una costante che arriva da Costantinopoli”.

Un artista davvero molto ricercato che per papa Ratzinger ha confezionato una decina di vesti e che ora produce abiti per papa Francesco. Un artista sensibile che ha avuto modo di conoscere papa Ratzinger e che, per questo, ha affidato al quotidiano un toccante ricordo, in cui ha sottolineato le caratteristiche che hanno reso unico questo papa: “Quando è morto mi sono sentito svuotato, la sua caratteristica più evidente era l’umiltà. Era una persona semplice, che univa la forza intellettuale alla forza d’animo e alla timidezza, che è la virtù dei forti”.

Ma da dove è iniziato questo suo lavoro che lo ha portato ad essere chiamato santo dei papi? Come avviene molto spesso, i grandi compiono grandi gesta inizialmente per pura casualità. 21 anni fa, un amico che si faceva sacerdote, chiese a Sorcinelli di realizzargli l’abito. Filippo aprì una partita iva e cominciò il suo percorso che lo ha portato a raggiungere grandi risultati. Il suo mood? Quello che “un paramento sacro va oltre la definizione di abito perché dovrebbe aiutarci a vedere quell’Altro in quell’Altrove dove si abbattono tutti i muri del nostro quotidiano. Si cerca l’Assoluto anche con l’esperienza incredibile e misteriosa dell’Arte”. E come dargli torto? 

Ma chi si nasconde dietro al vestito che è stato fatto indossare a Ratzinger per la sepoltura nella bara? Scopriamolo insieme.