Papa Leone XIV, il significato del motto “In Illo unum uno” e dello stemma

La fumata bianca ha sancito l’elezione del nuovo Pontefice: il cardinale statunitense Robert Francis Prevost, 68 anni, prefetto del Dicastero per i Vescovi, è il 266° Successore di Pietro. Dopo due giorni di Conclave e quattro scrutini, il porporato è stato scelto come primo Papa americano della storia, nonché primo agostiniano a salire al soglio pontificio.

Dal balcone di San Pietro, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha annunciato l’avvenuta elezione con il solenne “Habemus Papam”, mentre una folla esultante gremiva piazza San Pietro. Prevost, nominato cardinale da Papa Francesco nel 2023, rappresenta una figura di equilibrio tra tradizione e riforme.

La sua elezione segna una svolta storica per la Chiesa, non solo per le origini statunitensi, ma anche per il suo percorso nell’Ordine di Sant’Agostino, noto per il rigore teologico e l’impegno pastorale. La scelta del nome Leone XIV è un chiaro segnale: richiama infatti Leone I (che fermò Attila) e Leone XIII (autore della Rerum Novarum), pontefici che unirono fermezza dottrinale e attenzione alla giustizia sociale.

Nato a Chicago nel 1957, Prevost ha vissuto gran parte del suo ministero in Perù, dove è stato missionario e poi vescovo. Tornato a Roma, è diventato un punto di riferimento nella Curia, guidando con prudenza il Dicastero per i Vescovi. La sua elezione sembra confermare la linea di Francesco: una Chiesa sinodale, inclusiva e vicina alle periferie, ma senza rinunciare alla solidità dottrinale.

Tra le tante curiosità dei fedeli sul nuovo Pontefice spiccano soprattutto due: il significato del motto “In Illo Unum Uno” e quello dello stemma papale. Qual è il loro significato?

Nel suo primo discorso pubblico, Papa Leone XIV ha ribadito con forza i valori che guideranno il suo pontificato: pace, dialogo e riconciliazione. Il tono è stato diretto, accessibile, ma impregnato di una profonda spiritualità. Particolare attenzione è stata riservata all’unità dei cristiani e alla costruzione di legami tra i popoli, indicando una rotta pastorale attenta tanto alle questioni ecumeniche quanto alle urgenze geopolitiche del nostro tempo.

Anche attraverso i simboli, Leone XIV sembra voler tracciare una rotta che media tra tradizione e innovazione. Il suo approccio, radicato in una solida eredità teologica ma aperto ai segni dei tempi, suggerisce una Chiesa in cammino verso una nuova fase, dove l’universalità si coniuga con la comunione e il messaggio evangelico torna a risuonare con forza in un mondo frammentato.

Con l’adozione del motto “In Illo unum” (“In Colui che è Uno, siamo uno solo”), Papa Leone XIV ha indicato sin dal principio la direzione spirituale e pastorale del suo pontificato: l’unità nella comunione con Cristo. L’espressione, presa dal commento di Sant’Agostino al Salmo 127, non è solo un omaggio alla sua formazione agostiniana, ma un manifesto della sua visione di una Chiesa capace di abbracciare le diversità nella fede.

Questa linea teologica trova riscontro anche nello stemma pontificio, che unisce simbologie mariane e cristologiche. Il giglio bianco su fondo azzurro, posto a sinistra, rappresenta la purezza e la devozione alla Vergine Maria, mentre a destra il Sacro Cuore di Gesù, trafitto e poggiato su un libro chiuso, richiama con forza il mistero della Redenzione e il primato della Parola.

È un’iconografia che fonde contemplazione e dottrina, evidenziando una spiritualità profondamente radicata nella tradizione agostiniana. Anche le scelte liturgiche di Leone XIV comunicano un preciso orientamento simbolico. Diversamente dal suo predecessore Francesco, ha deciso di indossare la mozzetta rossa e una stola pontificale ricamata, segni distintivi che richiamano lo stile sobrio e solenne di Benedetto XVI.

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