Over 60, lockdown per salvarli “Ma sono il 33% degli italiani”

 

Lockdown selettivo e isolamento per fasce d’età coinvolgendo soltanto chi ha più di 60 anni. Un’ipotesi già avanzata nella prima fase dell’epidemia e che ora viene rilanciata nello studio di un ricercatore dell’Ispi, Matteo Villa.

I numeri sono ineccepibili ma lo stesso Villa in conclusione ragiona sulla difficile realizzazione di una misura selettiva oltretutto in un Paese come il nostro dove gli over 60 rappresentano oltre un terzo della popolazione e i cosiddetti «anziani» sono, quasi, tutti al lavoro. Ipotesi non applicabile anche per il professor Massimo Antonelli, ordinario di Anestesia e Rianimazione e direttore della Medicina d’emergenza del Gemelli di Roma. Antonelli sottolinea che non si può prescindere dal ruolo attivo che ha la popolazione over 60, della quale oltretutto fa parte avendo 64 anni. Dove potrebbe isolarsi poi una fetta di popolazione tanto vasta?

Villa ammette che la sua ipotesi non è certo una panacea ma insiste sulla necessità di non escluderla a priori perché rappresenterebbe un buon compromesso con il quale salvare vite e allo stesso tempo salvaguardare l’economia.

Ecco le cifre. Nel 2019 la forza lavoro in Italia era composta da 25,9 milioni di persone. Di queste, 2,3 milioni, il 9 per cento, ultra-sessantenni e soltanto il 2,4 per cento di ultra 65enni, in tutto 600mila persone. Erano invece soltanto 130mila, ovvero lo 0,5 del totale gli over 70. Per molti poi c’è anche la soluzione dello smartworking.

Il Covid19, ragiona Villa, è una malattia da non sottovalutare ma è un fatto innegabile che in Italia e nel resto del mondo l’82 per cento delle vittime di Sars Cov2 aveva più di 70 anni e il 94 più di 60 anni.

Che cosa accadrebbe, si chiede Villa, se fosse decretato un lockdown solo per le fasce d’età più a rischio? Anche in uno scenario «di diffusa circolazione virale nella popolazione più giovane, si scenderebbe da un eccesso di mortalità diretta per Covid-19 di 460mila persone senza isolamento, a 120mila, ovvero meno 74 per cento isolando gli ultra-settantenni e a 43mila, ovvero meno 91 per cento, isolando gli over 60».

In sostanza, calcola Villa, la mortalità nel corso di un anno solare in Italia aumenterebbe del 71 per cento senza isolamento, ma solo del 18 con isolamento degli over-70, e appena del 7 con isolamento degli over-60.

L’isolamento delle persone anziane potrebbe anche alleggerire la pressione sul sistema sanitario nazionale. Ad esempio guardando alla Lombardia i ricoveri in terapia intensiva riguardano in un caso su due una persona con più di 63 anni. Tre persone su quattro hanno più di 56 anni. L’età mediana dei ricoverati in terapia intensiva è nettamente più bassa rispetto all’età mediana dei deceduti, 63 contro 82. Ecco perché sarebbe utile l’isolamento degli over 60.

Per Villa se si vuole evitare un nuovo lockdown nazionale oggi e in futuro «è imperativo studiare modalità di chiusura differenziate che contemperino la necessità di minimizzare il rischio di morte e l’impatto sull’economia».

Anche per il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, però il lockdown generazionale «non è praticabile». Pregliasco suggerisce semmai una sorta di auto-lockdown moltiplicando le attenzioni quando si è over 60.

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