ORRORE IN ITALIA, LE TELECAMERE HANNO RIPRESO TUTTO: LA MAESTRA CON IL BIMBO

Immersi nella frenesia della quotidianità, i genitori riescono a trovare un pochino di sollievo portando i propri piccoli all’asilo. Non potrebbero lavorare, altrimenti.

Quando decidiamo di affidare i nostri figli piccolissimi nella mani delle maestre, lo facciamo credendo che con loro possano stare al sicuro, divertendosi, socializzando, imparando.

Questo avviene nella maggior parte dei casi. Le maestre inondano d’affetto i piccoli, li riempiono d’attenzioni, li trattano come figli. E la gioia di frequentare l’asilo si legge negli occhietti dei bimbi al termine della giornata scolastica.

Purtroppo (e questa è una nota dolente) ci sono casi completamente differenti, in cui, per colpa di educatrici sbagliate, le mura di un asilo si trasformano nelle mura dell’orrore.

La storia che sto per raccontarvi ne è un esempio, sempre dopo aver opportunamente ribadito che si tratta di un’eccezione, di un qualcosa che normalmente (per fortuna) si verifica raramente, con la speranza che simili episodi con accadano ma più.

Ad Isernia, per una maestra d’asilo è scattata la sospensione per 4 mesi ed il giudice per le indagini preliminari del tribunale della stessa città ha disposto una misura cautelare, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Alla donna sono state contestate le seguenti condotte: urla, insulti e botte nei confronti dei bambini, così l’istigazione alla violenza tra i piccoli.

Si tratta di accuse pesantissime e i provvedimenti in questione sono stati emessi dopo la denuncia della madre di uno dei bambini che frequenta l’asilo in cui la stessa opera. La mamma si è accorta di alcuni campanellini d’allarme lanciati dal figlioletto. Rientrato a casa, il suo bambino aveva forti crisi di pianto, stati di paura che continuavano ad aumentare e frequenti incubi durante la notte.

Tutto questo è andato peggiorando, destando una preoccupazione crescente nella povera mamma che ha deciso di andare a fondo, in quanto, in precedenza, il suo bambino non aveva mai manifestato tutto questo. La conferma è stata lei stessa a vederla, con i suoi stessi occhi quando, in un giorno come tanti, è andata nell’asilo per riprendere il figlio.

Si è trovata di fronte una scena a dir poco agghiacciante: la maestra, urlandogli addosso, lo stava rincorrendo fino a quando, dopo essere riuscita ad afferrarlo, lo ha messo in testa in giù, schiaffeggiandolo sul sederino. Provate, per un solo attimo, a mettervi nei panni di questa madre. Come avrebbe potuto far finta di niente? Senza esitare, ha immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri che hanno installato delle telecamere nell’asilo, di nascosto, per documentare quello che accadeva in aula per un mese.

Così è emersa la sconcertante realtà. Quegli strani segnali lanciati dal bambino erano indice di un malessere somatizzato, legato a quello che viveva all’asilo, con la maestra che adottava “atteggiamenti che travalicavano i normali metodi di correzione per i bambini piccoli“. Gli agenti hanno evidenziato una quarantina di episodi di violenza psicologica che creavano, logicamente, questo stato di sofferenza nel piccolo, oltre a insulti, minace e istigazione dei compagnetti di classe nei confronti del bambino in questione. La maestra invitava gli altri alunni a vendicarsi sul bimbo piccolo che era vivace. Una cruda verità, dinnanzi alla quale anche gli agenti sono rimasti senza parole.