Ong sfida il ministro e torna in mare. Salvini un siluro: “in Italia non entrano più nè scafisti nè Ong”.

 

L’Ong torna a “sfidare” l’Italia e in particolare la politica del ministro degli interni, Matteo Salvini sul fronte dell’immigrazione.

E lo fa rimettendo in mare la propria nave per la ricerca e il soccorso dei migranti al largo delle coste della Libia.

Sea Eye, organizzazione non governativa da tempo attiva nel Mediterraneo, ha infatti ribattezzato la nuova imbarcazione che ha preso il largo.

La nave, chiamata Alan Kurdi in ricordo di Aylan, il bambino siriano che morì nel 2015 durante la traversata nell’Egeo e il cui corpo senza vita fu ritrovato su una spiaggia turca, è salpata ieri dal porto di Palma de Maiorca e ora si trova in navigazione verso le acque di fronte alla Libia.

Un augurio è arrivato anche dall’account Twitter dell’altra Ong, quella Sea Watch ancora ferma al porto di Catania dopo che la capitaneria di porto ha rilevato alcune irregolarità a bordo.

E i tedeschi dichiarono: “La nave Alan Kurdi di Sea Eye è salpata ieri sera verso la zona Search And Rescue. È importante che laggiù ci sia qualcuno pronto a soccorrere. Il nostro equipaggio e tutta Sea Watch augura loro buona fortuna e buon vento!”.

A queste provocazioni non poteva mancare la replica del vicepremier leghista che ha detto: “Se domani arriva un barcone nelle nostre coste non sbarca. Se domani arriva una Ong non sbarca, perchè in Italia non arrivano più nè gli scafisti nè le Ong”.

Ben detto!

Fonte: Il Giornale