Omicidio Liliana Resinovich, Nuzzi: “Cosa penso di Visintin”

Trieste torna al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria per uno dei casi più controversi degli ultimi anni: la tragica scomparsa e morte di Liliana Resinovich. A oltre tre anni dal ritrovamento del suo corpo, avvenuto il 5 gennaio 2022, la procura ha deciso di rimettere tutto in discussione e ha iscritto nel registro degli indagati il marito della vittima, Sebastiano Visintin, con l’ipotesi di omicidio volontario.

Da suicidio a omicidio: il colpo di scena della perizia

La prima autopsia, affidata alle prime indagini, aveva escluso ogni dubbio e parlato di suicidio. Il corpo di Liliana era stato trovato dopo 21 giorni dalla scomparsa, con ferite compatibili con un gesto autoinflitto. Tuttavia, negli ultimi mesi, una nuova perizia ha stravolto tutto: le lesioni presenti sul cadavere sembrerebbero compatibili con un’aggressione, e non con un atto volontario della vittima.

Questo elemento ha aperto nuovi orizzonti investigativi e ha portato alla riapertura del caso, con il sequestro di alcuni oggetti ritenuti sospetti nella casa di Visintin, tra cui forbici, lame e un maglione che potrebbe contenere tracce di grande rilevanza.

Il ruolo di Visintin sotto i riflettori e le dichiarazioni mediatiche

Nel frattempo, Sebastiano Visintin ha continuato a comparire sui media, partecipando a trasmissioni e rilasciando interviste. Il suo atteggiamento, spesso contraddittorio, ha suscitato numerose critiche. Gianluigi Nuzzi, conduttore di “Quarto Grado”, ha definito l’uomo come “un narcisista, attratto dai riflettori, pieno di contraddizioni e omissioni”, offrendo un’immagine opposta a quella dell’uomo affranto e sconvolto che ha mostrato per anni.

Il commento del fratello di Liliana e l’intervento televisivo di Del Debbio

A mettere ulteriore pressione sulla vicenda sono le parole di Alessandro Resinovich, fratello di Liliana, che ha affermato: “Indagate anche sui parenti di Visintin, sul suo figlio… Indagateci tutti, ma scoprite la verità”. Le sue parole hanno alimentato il sospetto che vi possano essere altri elementi ancora nascosti.

Durante la trasmissione “Dritto e Rovescio”, condotta da Paolo Del Debbio, Gianluigi Nuzzi ha dichiarato: “Abbiamo una magistratura che, dopo tre anni, dice: ‘Ci siamo sbagliati. Non era un suicidio, era omicidio’”, suscitando l’applauso del pubblico presente in studio.

Verso un epilogo ancora tutto da scrivere

Visintin si dichiara innocente e si dice estraneo alle accuse. Tuttavia, i nuovi sviluppi, le testimonianze e le perizie contrastanti rendono questa vicenda ancora più complessa e intricata. L’opinione pubblica continua a dividersi, ma una cosa sembra certa: la verità sulla morte di Liliana Resinovich sta emergendo lentamente, e qualcuno dovrà rispondere di ciò che è accaduto.

Il caso, ormai simbolo di mistero e di tante domande irrisolte, resta sotto i riflettori, e il tempo dirà se le nuove prove saranno sufficienti a fare luce su questa tragica vicenda.

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