Nuovo caso spionaggio a Fanpage, Silvestri (M5s): “Grave il silenzio del governo Meloni”
Un nuovo caso di spionaggio digitale getta ombre pesanti sul panorama dell’informazione italiana, sollevando interrogativi urgenti sulla sicurezza dei giornalisti e sulla tutela della libertà di stampa. Dopo il caso Paragon, che aveva coinvolto il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato, è ora il giornalista Ciro Pellegrino a denunciare di essere stato vittima di un attacco spyware, confermato da una notifica ufficiale di Apple sul suo iPhone. Il messaggio, inequivocabile, parla di un “attacco mirato con spyware mercenario” motivato dalla sua “identità o attività professionale”.
L’episodio, l’ennesimo di una serie preoccupante, alimenta la crescente inquietudine per l’utilizzo di strumenti di sorveglianza avanzata contro giornalisti, attivisti e figure critiche nei confronti del potere politico. La preoccupazione è palpabile, soprattutto considerando che il nuovo attacco si aggiunge a una lista di casi che include, tra gli altri, Beppe Caccia, Luca Casarini e Don Mattia Ferrari, tutti legati a iniziative civili e umanitarie.
Silvestri (M5s): “Due Attacchi, Zero Risposte”
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Francesco Silvestri, ha espresso con forza la sua indignazione, puntando il dito contro l’immobilismo del governo Meloni. “Ancora un giornalista di Fanpage spiato. Due professionisti sotto attacco, ma nessuna risposta dal governo. È gravissimo”, ha tuonato Silvestri.
Le opposizioni, da mesi, denunciano l’assenza di spiegazioni ufficiali. Le interrogazioni parlamentari e le richieste al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, non hanno prodotto alcun risultato. Il caso è avvolto nel segreto, e Palazzo Chigi ha scelto finora la linea del silenzio.
Il Ruolo del Governo Meloni: Ombre e Interrogativi
La posizione del governo Meloni è al centro delle polemiche. Fanpage, come noto, è celebre per le sue inchieste scomode, spesso focalizzate sulla maggioranza di governo. Per questo, molti esponenti dell’opposizione ritengono cruciale fare piena luce sull’accaduto. “Se davvero il governo Meloni non c’entra nulla, allora lo dimostri con i fatti”, ha incalzato Silvestri, sottolineando che “la trasparenza è l’unico modo per proteggere la democrazia”.
Spyware da Guerra Cibernetica: Un Clima di Intimidazione
Il software di sorveglianza utilizzato negli attacchi è simile a quelli impiegati da regimi autoritari e governi non democratici. Si tratta di veri e propri “spyware da guerra cibernetica”, capaci di infiltrarsi nei dispositivi e sottrarre dati sensibili.
“Non stiamo parlando solo della privacy di singoli giornalisti – ha sottolineato Silvestri – ma della libertà di stampa e della sicurezza di tutti i cittadini”. Il rischio, in un contesto dove sempre più figure professionali e civili vengono colpite da questi strumenti, è di creare un clima di intimidazione e autocensura, limitando la capacità di informare e di esprimere opinioni critiche.
Un Appello alla Trasparenza
Il silenzio del governo, secondo Silvestri, non è più accettabile. “Vogliamo sapere chi ha ordinato questi attacchi e con quali obiettivi”, ha concluso, lanciando un appello pressante per una risposta chiara e immediata. La posta in gioco è alta: la credibilità delle istituzioni e la salvaguardia di un diritto fondamentale, la libertà di stampa, sono sotto attacco. L’Italia aspetta risposte.