Nuova variante virale in circolazione: “Se ti senti così, potresti essere stato contagiato”
Dopo un periodo di relativa tranquillità, l’attenzione globale si riaccende sulla presenza di nuove varianti del virus Sars-CoV-2. Nonostante i miglioramenti delle condizioni sanitarie e le campagne di vaccinazione, il virus continua a evolversi, sottolineando l’importanza di rimanere vigili, specialmente con l’arrivo dell’estate.
Nuove sfide nella lotta al Covid: la variante Stratus (XFG)
La principale preoccupazione attuale riguarda la variante nota come Stratus, identificata con il codice XFG. Si tratta di un virus ricombinante, frutto della fusione genetica tra due ceppi virali, LF.7 e LP.8.1.2. Questa combinazione ha prodotto una nuova forma del virus, oggi sotto attento monitoraggio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Seppur non considerata ancora ad alto rischio, la variante Stratus si sta diffondendo in diversi Paesi, tra cui numerose nazioni europee. I dati preliminari indicano che questa variante avrebbe la capacità di superare le barriere immunitarie già sviluppate da precedenti infezioni o vaccinazioni, implicando una potenziale minaccia di nuove ondate di contagi.
Sintomi e riconoscimento: cosa bisogna sapere
I sintomi dell’infezione da Stratus possono presentare variabilità regioni per regione. In India, dove la variante è ormai dominante, si registrano principalmente:
- Gola molto infiammata
- Voce rauca
- Tosse secca persistente
- Spossatezza
- Difficoltà a deglutire
Nel Regno Unito, invece, sono stati segnalati anche:
- Febbre lieve
- Congestione nasale
- Dolori muscolari e articolari
Un aspetto importante da sottolineare è la diminuzione di sintomi tradizionali, come la perdita del gusto e dell’olfatto, che rende più complesso riconoscere precocemente l’infezione. Per questo motivo, anche sintomi comuni e lievi devono essere presi sul serio, soprattutto in presenza di fattori di rischio.
Chi deve prestare particolare attenzione
Pur causando generalmente forme leggere, la variante Stratus rappresenta un rischio maggiore per alcune categorie di popolazione:
- Anziani sopra i 65 anni
- Persone immunodepresse
- Chi soffre di patologie croniche come diabete, malattie cardiovascolari o respiratorie
Per questi soggetti, è consigliato effettuare subito un tampone in caso di sintomi sospetti e consultare il proprio medico circa l’opportunità di utilizzare farmaci antivirali, come il nirmatrelvir + ritonavir, fin dalle prime fasi dell’infezione.
L’orientamento dell’OMS: attenzione, ma senza allarmismi
L’OMS ha assicurato che, al momento, la variante Stratus non rappresenta un’emergenza di livello elevato. Tuttavia, invita a non sottovalutare il fenomeno, adottando un approccio di massima prudenza. Tra le raccomandazioni principali:
- Rafforzare i sistemi di monitoraggio epidemiologico
- Promuovere la vaccinazione, in particolare tra le categorie più vulnerabili
- Chi manifesta sintomi, anche lievi, dovrebbe evitare contatti con persone a rischio e rimanere a casa fino alla completa guarigione
In Europa: l’importanza della prevenzione quotidiana
In diversi paesi europei, anche se con andamenti disomogenei, si concentrano campagne informative per sensibilizzare le fasce a rischio. La prevenzione continua a essere la migliore arma per limitare la diffusione e contenere eventuali focolai. Gesti semplici ma efficaci comprendono:
- Lavarsi frequentemente le mani
- Aerare regolarmente gli ambienti chiusi
- Utilizzare la mascherina in ambienti affollati e al chiuso
- Monitorare attentamente anche i sintomi più leggeri