Nuova forte scossa ai Campi Flegrei: cresce la paura, si valuta lo stato d’emergenza

La terra torna a tremare nei Campi Flegrei: magnitudo 4.4 sentita anche a Napoli

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ha scosso la zona dei Campi Flegrei lunedì 13 maggio alle 12:08, generando grande preoccupazione tra la popolazione e spingendo il Governo a valutare la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. L’evento sismico, uno dei più forti registrati negli ultimi anni nell’area vulcanica a ovest di Napoli, è stato avvertito distintamente anche nel capoluogo campano, causando scene di panico, l’evacuazione di edifici pubblici e l’interruzione dei trasporti.

L’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha registrato almeno 35 scosse nel giro di poche ore, con uno sciame sismico iniziato nelle prime ore del mattino e intensificatosi nel corso della giornata. La situazione ha amplificato i timori dei cittadini e delle autorità locali, in un territorio già fragile e soggetto a fenomeni bradisismici.

Un’area vulcanica sotto pressione

I Campi Flegrei, che includono comuni come Pozzuoli, Bacoli e parte del quartiere napoletano di Bagnoli, sono una delle caldere vulcaniche più monitorate al mondo. L’area è caratterizzata dall’attività bradisismica, con innalzamenti e abbassamenti del suolo dovuti ai movimenti magmatici nel sottosuolo. Negli ultimi anni, si è assistito a un costante aumento dell’attività sismica e del sollevamento del suolo, fenomeno collegato alla scossa di lunedì. A marzo, una scossa di magnitudo 4.6 aveva già scosso l’area, la più forte degli ultimi 40 anni.

Evacuazioni, sospensioni e caos

Subito dopo la scossa principale, le autorità hanno disposto l’evacuazione di scuole, università e uffici. A Pozzuoli, gli studenti sono stati fatti uscire in fretta dagli istituti scolastici, mentre a Napoli l’Università Federico II e la Parthenope hanno sospeso temporaneamente le lezioni. Anche il servizio ferroviario è stato interrotto, con la linea Cumana, fondamentale per i pendolari, bloccata per verifiche tecniche. La circolazione è stata ripristinata solo in serata.

Molti cittadini, presi dal panico, si sono riversati per strada, con scene di agitazione a Pozzuoli e Bacoli. Fortunatamente, al momento non si segnalano danni gravi a persone o strutture, ma i controlli sono ancora in corso.

Il Governo interviene e valuta lo stato di emergenza

A seguito dell’intensificarsi dell’attività sismica, il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha presieduto un vertice d’urgenza a Roma. Al termine dell’incontro, ha annunciato l’avvio delle procedure per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. Questa misura, se confermata, consentirebbe di mobilitare risorse economiche e operative straordinarie, accelerare gli interventi infrastrutturali e potenziare i sistemi di monitoraggio e allerta.

Musumeci ha sottolineato l’importanza di intervenire tempestivamente per tutelare i cittadini e ha invitato le amministrazioni locali a mantenere alta l’attenzione.

Appelli alla calma e richieste di interventi strutturali

I sindaci dei comuni colpiti hanno lanciato appelli alla calma, esprimendo la propria preoccupazione. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, ha sottolineato la necessità di un intervento strutturale dello Stato e di maggiori risorse per la sicurezza e la prevenzione. Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha evidenziato la necessità di investimenti per la messa in sicurezza degli edifici e la formazione della popolazione.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni?

Gli esperti prevedono che l’attività sismica possa continuare nei prossimi giorni, dato che gli sciami bradisismici possono durare settimane o mesi. Tuttavia, al momento, non ci sono segnali di un’eruzione imminente. Il Dipartimento della Protezione Civile e l’Osservatorio Vesuviano hanno intensificato il monitoraggio dell’area, invitando la popolazione a seguire solo le fonti ufficiali e a non diffondere fake news.

This website uses cookies. By continuing to use this site, you accept our use of cookies.  Per saperne di più