Tre escort, pastiglie di Viagra e un po’ di cocaina: troppo per un anziano imprenditore di Venezia
- Un noto imprenditore di Venezia è venuto a mancare in un modo a dir poco insolito
- L’uomo, 80 anni, ha accusato un malore all’interno di un hotel extra-lusso di Milano
- L’anziano imprenditore era “impegnato” in un festino con tre escort trentenni, Viagra e cocaina
- Una delle ragazze è uscita dalla stanza per cercare aiuto
- Trasportato in ospedale in stato comatoso, l’uomo è deceduto poco dopo
Sembra un po’ la scena del film “Heartbreakers – Vizio di famiglia”, quando l’anziano magnate interpretato da Gene Hackman cerca di sedurre la bella truffatrice (Sigourney Weaver) e muore colto da infarto prima di arrivare “al dunque”, eppure è successo davvero e con dettagli ancora più scabrosi.
In un hotel extra-lusso di Milano, in mezzo a cocaina, Viagra e tre bellissime escort trentenni. Così è morto un noto imprenditore di Venezia, evidentemente troppo anziano per reggere il tutto. Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, l’uomo è stato stroncato da un infarto. Aveva 80 anni.
Un mix letale
Sembra che l’uomo fosse avvezzo a questo genere di stravizi, ma a quanto pare quest’ultima “botta di vita” gli è costata cara. Nel corso del festino, l’uomo ha accusato un malore ed è entrato in coma. Una delle tre ragazze è uscita dalla stanza dell’hotel per chiamare i soccorsi. In seguito, l’anziano imprenditore è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dov’è spirato poco dopo.
Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia per ricostruire i fatti. I poliziotti si sono ritrovati a rovistare tra reggiseni in pizzo, pastiglie di Viagra e cocaina.
“Non è il Viagra, del quale gli studi scientifici e gli accertamenti più accurati hanno escluso conseguenze negative sull’organismo”, ha spiegato al Corriere la dottoressa Graziottin, a capo del Centro di ginecologia e sessuologia dell’ospedale San Raffaele Resnati.
“Semmai sono la cocaina, l’età e le condizioni cardiovascolari pregresse a essere le variabili impazzite. È il mix che diventa letale“, ha concluso la dottoressa Graziottin.