“No a genitore 1 e 2”, insulti a don Patriciello: «Vomita odio». La solidarietà di Giorgia Meloni

«Solidarietà al parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, accusato dall’Arcigay di Napoli di “vomitare odio” e essere uno “speculatore sociale” solo per aver espresso la sua posizione sulla decisione del governo di reintrodurre “genitore 1” e “genitore 2″». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «È esattamente questa la censura dei tolleranti di professione, gli stessi che vorrebbero col ddl Zan introdurre un reato di opinione per punire, mettere in carcere e rieducare chi non piega la testa al pensiero unico. Una follia che continueremo a combattere perché la libertà non può essere discriminata».

Meloni in difesa di don Patriciello

Famiglia Cristiana.it don Maurizio Patriciello ha raccontato l’attacco di cui è rimasto vittima: «Ho messo un post su Facebook per dire che sono per dare un nome a un padre e una madre. L’Arcigay di Napoli mi ha dato dell’odiatore, del trumpista e ricoperto di insulti a mezzo stampa. L’intolleranza totalitaria dei tolleranti mi preoccupa».

I commenti e la solidarietà

Tantissimi i commenti al post e i messaggi di solidarietà a don Maurizio Patriciello. Scrive un utente: «Questo scempio culturale, morale e infine anche legislativo ha una regia molto più in alto. Di chi si dimena nel nostro paese ( piccoli esseri senza patria e senza Dio). Don Maurizio tu sei nel giusto e rispondi a Colui che ha creato l’ordine naturale di tutto,(altro che chi sono io per giudicare).Sei un coraggioso sacerdote in questo mondo rovesciato». E un

Altro osserva: «Possono fare leggi, possono scrivere montagne di libri questi miseri politici possono legiferare una marea di putt****e, ma la realtà, la natura non si cambia per formare una famiglia ci vogliono un padre e una madre, questo è un dato di fatto, tutte le altre cose che vengono fatte, dette, dai politici sono solo marchette per comprare i favori e voti, delle varie organizzazioni». C’è poi chi ribadisce: «Solo Padre e Madre, chiunque sia diversamente orientato sessualmente non abbia la pretesa che gli altri si adeguino. Semmai saranno loro a doverlo fare».