Nel fantastico mondo di Mattarella: “L’Ue ha stanziato risorse ingenti. Ha saputo cogliere la delicatezza della situazione”

 

 

Di Giacomo Garuti – Roma, 25 ott – L’assemblea annuale del Cna – Confederazione nazionale dell’artigianato e della Piccola e media impresa è iniziata con un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella volto ad infondere un minimo di fiducia in un mondo, quello degli artigiani e delle Pmi, colpito direttamente e trasversalmente dalla crisi economica causata dal Covid-19 e dalle chiusure indiscriminate che il governo ha deciso di attuare.

Mattarella fa riferimenti ad una realtà inesistente
Il corpo pratico del messaggio di Mattarella è, sostanzialmente, suddivisibile in due parti principali: una prima in cui sottolinea lo sforzo dell’esecutivo in termini di investimenti pubblici e politiche condivise, ed una seconda volta ad esaltare l’Unione Europea insieme alle sue – soltanto presunte ed immaginarie – “risorse ingenti”.

Secondo il Presidente, l’Ue avrebbe “dimostrato di saper cogliere la delicatezza della situazione”, e ci ha messo a disposizione mezzi economici e strumenti che si identificano come “una opportunità che va colta per ammodernare il Paese”. Sarebbe interessante interrogare Mattarella sui fondamenti che gli permettono di usare termini così cordiali nei confronti di Bruxelles quando sono stati necessari di quattro giorni per pianificare una manciata di aiuti che, comunque, ad oggi devono ancora arrivare, e non arriveranno prima della seconda metà del 2021. Per smontare la retorica dell’Ue come “unione solidale”, meritano menzione almeno altri due scandali economici ruotanti attorno al Recovery Fund, ossia i cosiddetti “rebates” – sconti ai contributi europei dei “frugali” del quadro finanziario 2021-2027 – ed il nuovo piano di imposte – gravanti sui cittadini – approvate per finanziare i “poderosi aiuti”.

Gli italiani in balia dell’europeismo
Il Presidente della Repubblica, comprensibilmente imbarazzato di fronte al clima di isolamento economico che l’Italia ha subito e sta subendo, non può sicuramente – né tantomeno vuole – remare contro alla teoria di solidarietà che l’Unione Europea ed i suoi adepti forniscono quotidianamente di sé stessi. Mattarella, tuttavia, ha dimostrato più e più volte di cambiare la sua opinione pubblica nei confronti dell’operato europeo. Se ad inizio settembre, infatti, al Forum Ambrosetti parlò dell’Europa in termini di grande “forza propulsiva”, appena un mese dopo – conseguentemente ai ritardi del Recovery Fund e alle norme sopramenzionate – si unì alla Presidente della Repubblica Ellenica Aikaterinī Sakellaropoulou in un richiamo all’attenzione nei confronti dei burocrati europei.

Qualsiasi linea porti avanti Mattarella, comunque, l’unica cosa certa, ad oggi, è lo scarso interesse dell’Unione nei confronti delle nazioni che hanno subito più danni economici durante la prima ondata del virus. Se ad inizio estate, infatti, il fronte europeista si crogiolava nell’illusione di un’Europa solidale costruita attorno a Recovery Fund e Mes “pandemico”, ad oggi è fattuale e comprovata l’assenza totale di aiuti concreti ai lavoratori italiani, i quali si trovano in balia di un governo inadatto, facente parte di un’Unione esclusivamente germanocentrica.

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