Mosca, parata per il Giorno della vittoria: oltre 20 leader stranieri ospiti di Putin
La Russia si ferma oggi per celebrare il Giorno della Vittoria, l’anniversario della resa della Germania nazista, un evento carico di simboli che il Cremlino trasforma ogni anno in una vetrina del proprio potere militare. Ma quest’anno, la parata sulla Piazza Rossa assume un valore ancor più strategico, la quarta da quando Mosca ha dato il via all’invasione su larga scala dell’Ucraina. Il presidente Vladimir Putin, forte del suo ruolo di padrone di casa, intende sfruttare questa giornata per rilanciare lo spirito patriottico, rafforzare la propria immagine internazionale e, soprattutto, dimostrare che la Russia non è isolata.
L’80° anniversario della vittoria sovietica, annunciato da Mosca come il più imponente di sempre, si celebra in un contesto di guerra, con le ostilità in Ucraina ancora in corso. Putin ha disposto una tregua temporanea nei combattimenti, definendola un gesto di rispetto per le festività. Tuttavia, la risposta di Kiev è stata gelida, definendo la tregua come un “atto di cinismo” volto a guadagnare tempo e consenso mediatico. Il governo ucraino ha anche espresso preoccupazioni per la sicurezza dei leader stranieri presenti a Mosca, sottolineando l’alto rischio legato alla situazione militare. L’Ucraina guarda con sospetto alle manovre di diplomazia simbolica del Cremlino, temendo che la parata sia solo una mossa per mascherare le difficoltà dell’esercito russo sul campo.
Nonostante le tensioni, oltre venti dignitari internazionali hanno accettato l’invito di Putin a partecipare alla manifestazione. Tra questi, spiccano il presidente cinese Xi Jinping e il premier slovacco Robert Fico. La presenza del leader di Pechino conferma il rapporto strategico tra Russia e Cina, un’alleanza che si è consolidata come contrappeso all’egemonia occidentale. Il Cremlino punta a dimostrare che la Russia non è isolata e che può ancora attrarre sostegno tra i grandi attori globali. Tuttavia, la lista degli ospiti, seppur significativa, conferma anche la distanza sempre più netta tra Mosca e l’Occidente, dove molti governi hanno condannato l’aggressione all’Ucraina e hanno scelto di non partecipare alla cerimonia.
Il momento clou della giornata sarà la parata sulla Piazza Rossa, blindata per l’occasione. Migliaia di soldati russi sfileranno sotto gli occhi di Putin e degli ospiti stranieri, accompagnati da mezzi blindati, carri armati e lanciamissili. Uno sfoggio di muscoli che serve a ribadire il messaggio di forza del Cremlino, in un momento in cui le perdite in Ucraina e le sanzioni internazionali mettono a dura prova la macchina bellica e l’economia russa.
Il discorso di Vladimir Putin, atteso alla fine della cerimonia, sarà un altro banco di prova per misurare le intenzioni strategiche del leader russo. L’attenzione sarà massima, soprattutto per cogliere eventuali riferimenti alla prosecuzione della guerra in Ucraina, ai rapporti con la NATO e alle tensioni con gli Stati Uniti. Un’occasione che il presidente russo potrebbe sfruttare per rilanciare una narrativa incentrata sulla resilienza nazionale contro quello che definisce il “neoimperialismo occidentale”.
In questo contesto, la parata del 9 maggio assume anche la funzione di consolidamento del consenso interno, in un momento in cui le difficoltà economiche e militari si fanno sempre più evidenti.