Morte Vialli, messaggi di cordoglio per il campione. Gravina: “Speravo in un miracolo”

Mihajlovic, Pelé e ora Gianluca Vialli…

il mondo del calcio ha perso in queste ultime settimane tre delle perle più preziose e rappresentative di questo sport. E proprio per Vialli sono arrivati nel giro di pochissimo i messaggi di cordoglio da parte dello mondo del calcio, della politica e non solo.

Il mesaggio di cordoglio di Gravina

Tra le personalità che hanno reso omaggio a Vialli c’è il presidente della FIGC Gravina che in una nota ufficiale ha dichiarato: “Sono profondamente addolorato, ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato.

Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.

 

L’omaggio del mondo del calcio

Non solo Gravina. Anche altri calciatori, ma anche squadre come Juventus, Chelsea o ancora Sampdoria hanno voluto dedicare un ultimo pensiero al campione. Tra questi la squadra bianconera che molto brevemente ha scritto: “Ciao Gianluca”.

 

Il campione del mondo del 1982 Antonio Cabrini in una intervista a “Il Giorno” ha rivelato com’è nato il legame tra i due: “Il nostro primo incontro è stato frutto della vicinanza tra le nostre famiglie. Io conoscevo bene i suoi fratelli più grandi e sua sorella, perché dopotutto avevamo sette anni di differenza. Nel weekend con le nostre compagnie ci ritrovavamo in Galleria a Cremona e facevamo le “vasche” lì, ci si beccava con gli amici, bevevamo qualcosa e a volte riuscivamo anche a cuccare”.

 

Particolarmente bello quanto sentito il saluto da parte della Sampdoria che ha visto brillare nel firmamento la stella di Vialli insieme a quella di Mancini. Così la società ha esordito nel lungo comunicato: “C’è già chi ti immagina tra Paolo e Vuja, felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto. Dicono che non si sia mai pronti per salutare un compagno di viaggio e, purtroppo, è davvero così. Il tuo compagno di viaggio – come avevi deciso di chiamarlo – ti ha fatto scendere dal treno a 58 anni, strappando infame il tuo biglietto per nuovi orizzonti e traguardi. Un biglietto per la vita che, in fondo, valeva un po’ per tutti i tifosi blucerchiati”.