Monreale, cosa urlava la folla a Calvaruso prima di colpire

Sta facendo scalpore quanto accaduto a Monreale, in provincia di Palermo, dove come ben sappiamo tre giovani sono stati colpiti purtroppo in modo gravissimo a colpi di rivoltella. Per loro non vi è stato purtroppo nulla da fare.

Una situazione gravissima avvenuta in un paese dove raramente la grande cronaca arriva, dove raramente succedono episodi simili. Un fatto del genere non era mai accaduto prima d’ora nella cittadina e nessuno si aspettava che tre giovanissimi ragazzi potesse perdere in questo modo la vita.

Una vita piena di tanti sogni quella dei tre ragazzi. Per il momento l’unico indagato per delitto è Salvatore Calvaruso, il ragazzo di 19 anni che appunto avrebbe fatto partire i colpi da una rivoltella. Questi avrebbe colpito i tre ragazzi due dei quali sono deceduti sul colpo mentre un terzo ha perso la vita in ospedale.

Erano troppo gravi i danni fisici subiti durante la lite. Una lite che anche da quanto hanno constatato gli inquirenti sarebbe partita per futili motivi. Monreale è ancora sconcertata per quanto avvenuto in questi giorni una cittadina attonita piombata in un incubo inaspettato che ha davvero scosso tutti quanti.

Il padre di uno dei ragazzi in preda alla rabbia ha affermato che se non sarà fatta giustizia in modo ordinario sarà pronto a farsela da solo. Famiglie, sia quelle dei ragazzi deceduti che quella del ragazzo autore del gesto, che adesso si chiedono come mai tutto ciò sia potuto accadere e che sono chiuse nel loro dispiacere.

Salvatore Calvaruso davanti agli inquirenti è caduto in lacrime affermando di aver fatto un gesto assolutamente grave. Ha capito che cosa ha fatto e quale sia la gravità del gesto e molto probabilmente anche che dovrà scontare moltissimi anni in cella.

Per gli inquirenti la dinamica di quanto accaduto è chiaro. Tutto è partito quando i palermitani sono arrivati con gli scooter sgommando tra la folla, che quindi ha invitato i ragazzi ad andare piano in modo da non far del male a qualcuno. Poi ecco la lite con i monrealesi.

Ad un certo punto i ragazzi se la danno a suon caschi con il caos che comincia a scatenarsi per le vie delle cittadina. Vola davvero di tutto: all’improvviso Calvaruso estrare la rivoltella e comincia a colpire. Dalla moto Bmw un ragazzo incita Calvaruso a non far partire i colpi in aria ma direttamente sulla folla.

Quando si è scatenato l’alterco sono volati calci, pugni e spintoni. Credo che il tutto sia durato due minuti al massimo. Finita la scazzottata, ho sentito partire dei colpi di arma da fuoco. Non so come si chiamasse il soggetto che aveva con sé la rivoltella, ma questo era a bordo di una Bmw Gs Nera vecchio modello, il quale sparava alcuni colpi in aria dallo stesso mezzo. Questo soggetto, che sparava mi ricordo che era basso e magro (probabilmente Calvaruso, ndr) , mentre il conducente era alto circa 190cm, con barba folta nera, entrambi indossavano il casco” – ha riferito un testimone.

Dettagli questi che potrebbero aiutare gli investigatori a trovare l’altro complice di Calvaruso. “Dopo un primo battibecco tra il gruppo dei giovani palermitani e quelli di Monreale – scrive il Gip, sulla base del racconto dei testi- Miceli interveniva riprendendo anche suo cugino Salvato Turdo (un’altro dei ragazzi deceduti) cercando di calmare gli animi, ma senza buon esito in quanto seguiva uno scambio di battute e poi un soggetto del gruppo palermitano colpiva Miceli ripetutamente al volto con il casco” – ricostruisce nella sua ordinanza il gip di Palermo.

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