“Missili puntati sull’Europa, a mille km dall’Italia”. La mossa choc di Putin, minaccia al Vecchio continente
Mentre la diplomazia internazionale si impegna con tutte le forze per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina, una nuova minaccia si affaccia all’orizzonte, rischiando di cambiare gli equilibri geopolitici nel Mediterraneo e in Europa. La Russia, sempre più isolata sul piano internazionale ma ancora capace di muoversi con strategie di lungo termine, avrebbe avviato un piano militare che desta grande preoccupazione tra gli alleati occidentali.
Secondo fonti di intelligence e analisti militari, Mosca starebbe pianificando l’installazione di sistemi missilistici nella base di Sebha, nel sud della Libia. Il sito, situato a circa mille chilometri da Lampedusa, rappresenterebbe un punto strategico per la Russia, che potrebbe collocarvi missili capaci di raggiungere obiettivi nel cuore dell’Europa. Una mossa che, oltre a rafforzare la presenza militare russa nel Nord Africa, invierebbe un chiaro messaggio politico di pressione verso l’Unione Europea.

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Dietro questa operazione ci sarebbe il sostegno del generale Khalifa Haftar, figura chiave della Cirenaica e da tempo alleato di Mosca. Analisti ritengono che la base di Sebha rappresenti l’ultimo tassello di una più ampia strategia di espansione russa in Africa, volta a consolidare la propria influenza attraverso la sostituzione di mercenari della Wagner con unità militari regolari o irregolari. Marco Mancini, ex responsabile del controspionaggio italiano, ha dichiarato recentemente al quotidiano Il Tempo come “l’inizio sia già avvenuto con la sostituzione della Wagner, per occupare i centri nevralgici in Africa, dal Burkina Faso al Centrafrica, fino al Sudan e alla Mauritania”.
Un episodio recente ha ulteriormente accelerato questa dinamica: l’uccisione del comandante miliziano al-Kikli a Tripoli, avvenuta per mano della Brigata 444 fedele al premier Abdulhamid Dabaiba. La violenza tra le fazioni libiche si è intensificata, indebolendo ulteriormente il fragile equilibrio nella capitale e offrendo a Haftar un’opportunità per avanzare verso Tripoli. Approfittando del caos, il generale ha intensificato i contatti con Mosca, ottenendo il via libera per trasformare Sebha in un avamposto operativo contro l’Europa.
Secondo Mancini, questa sarebbe la risposta di Vladimir Putin: un accordo con alcune componenti statunitensi e regionali per installare basi militari che puntano direttamente all’Europa. “Dietro Haftar, ormai, si muove direttamente il Cremlino”, ha affermato l’esperto.
Le implicazioni di questa strategia vanno ben oltre l’aspetto militare. Emergerebbero anche piani di trasferimento di un milione di palestinesi in Libia, un dato che, se confermato, potrebbe provocare un vero e proprio sconvolgimento demografico e geopolitico. La Libia, già divisa e instabile, rischia di trasformarsi nel centro di un conflitto ibrido che coinvolge attori regionali e potenze globali, con l’Europa nuovamente nel mirino.
Mentre i leader mondiali invocano una tregua tra Mosca e Kiev, il quadro si fa sempre più complesso e pericoloso.